STORIE DELLA VITA DI MARIA VERGINE
Tipo
dipinto
Descrizione
Facevano parte di un ciclo di affreschi (originariamente quindici) che decoravano interamente le pareti della chiesa di S. Maria Piccinina o dell'Umiltà, divenuta poi Oratorio, quindi definitivamente sconsacrata. Gli affreschi, citati da Amico Ricci (1834), furono ricoperti tra il 1864 (anno in cui il Curi ne fa menzione nella sua 'Guida artistica di Fermo') ed il 1889, quando non vengono più ricordati nella 'Guida artistica della citta di Fermo' del Raffaelli. I lavori di adattamento nello sconsacrato Oratorio, trasformato in ospedale dell'Umiltà, portano all'apertura di quattro finestre ed una porta che resero impossibile il completo recupero degli affreschi, quando, nel 1971, in occasione di lavori all'interno dell'Ospedale, essi vennero portati alla luce. Il ritrovamento di tale opera - unica, a fresco, rimasta del Boscoli non solo nelle Marche, ma anche in Toscana - prese le mosse da una serie di disegni del Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, raffiguranti appunto Storie della Vergine, in cui la Forlani Tempesti (1959, 1963) credette di ravvisare gli studi preparatori per i perduti affreschi. Identificati all'atto del ritrovamento da Dania, risalgono probabilmente agli anni 1601-1602, in cui è documentata la presenza del Boscoli a Fermo. Restaurati ad Urbino, furono per la prima volta esposti l', in occasione della mostra di Opere Restaurate (1973).
Soggetto
storie della vita di Maria Vergine
Datazione
sec. XVII 1600 1606 Motivo della datazione: bibliografia
Materia e tecnica
intonaco/ pittura a fresco
Collocazione
Palazzo dei Priori - p.zza del Popolo - Pinacoteca Comunale
Identificatore
11 - 00141400
Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale