Cultura

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VISITAZIONE, CIMASA

Autore
Lotto Lorenzo 1480/ 1557

Tipo scheda
Beni Artistici (OA)

Tipo
cimasa di pala d'altare

Descrizione

Il tema dell’“Annunciazione” nella lunetta è l’antefatto storico e teologico al momento rappresentato nella tela centrale. L’arcangelo Gabriele si fa tramite della scelta compiuta da Dio per cui Maria viene chiamata a incarnare il Figlio di Dio, così come nel dipinto enfatizzano il giglio che tiene in mano, simbolo della selezione e della purezza della Vergine, e il dito rivolto verso l’alto. La finestra aperta indica l’ingresso di Gabriele nell’intimità della stanza di Maria, la quale accoglie la notizia con un gesto di accettazione, portandosi dunque le mani al petto in segno di fede e di sottomissione al volere divino. La tenda sullo sfondo, pur costituendo un espediente scenografico, rimanda nella scelta del colore rosso all’amore di Dio e al sangue che Cristo ha versato per la salvezza degli uomini. Come tradizionalmente indentificato la veste blu della Vergine, oltre a connotare il dipinto dei tratti vibranti del colorire lottesco, è simbolo di fedeltà.

Una testimonianza scritta nel 1652 dal padre guardiano del convento di San Floriano al Monte indica la collocazione originaria della pala eseguita da Lorenzo Lotto per la stessa chiesa francescana, edificata dai Minori Osservanti nel 1491. L’altare di provenienza, coerentemente con il soggetto della tela, era dedicato alla Visitazione della Beatissima Vergine e apparteneva alla famiglia jesina Rocchi. Sulla committenza dell’opera sono state formulate due ipotesi investigative. Sara Tassi ha proposto di riconoscere nell’ancella che volge lo sguardo al riguardante Fiore Juzzi, moglie di Gentiluccio Giovanni Battista Rocchi morta in seguito a delle complicanze dovute al parto, cui l’opera rimanderebbe per i messi iconografici alla gestazione. Differentemente Francesca Coltrinari ha assegnato la commissione del dipinto ai Minori Osservanti, spostando la datazione dell’opera al 1539. Anche a causa della scarsa leggibilità delle cifre che seguono la firma dell’autore iscritta sulla panca di legno, sulla datazione del dipinto si sono espressi numerosi studiosi. La compromissione dei caratteri recanti la datazione viene comunemente ricondotta a un malriuscito intervento conservativo ottocentesco. Giovanni Battista Cavalcaselle e Giovanni Morelli segnalando il dipinto nel corso del noto viaggio post-unitario e supportando la scarsa chiarezza delle cifre con l’analisi stilistica tipica della cultura dei conoscitori datarono la pala al 1532. Concordemente ricondotta agli anni Trenta del maestro veneziano, l’opera fu devoluta alla Pinacoteca civica a seguito delle leggi eversive del 1866-1867. Dal 1870 collocata nella chiesa di San Floriano, prima sede dell’istituzione cittadina, la pala dal 1949 venne esposta nel Palazzo della Signoria nel contesto del rinnovamento delle istituzioni culturali jesine. Movimentata tra il 1971 e il 1972 per ragioni conservative, l’opera è attualmente conservata a Palazzo Pianetti, sede dei Musei civici dal 1981. Notizie sui restauri: in occasione della mostra anconetana del 1981 “Lorenzo Lotto nelle Marche. Il suo tempo, il suo influsso” la pala e la relativa lunetta furono sottoposte ad intervento conservativo, sanando i cedimenti e le sollecitazioni riconducibili alle citate variazioni microclimatiche di conservazione. L’ultimo restauro, datato 1984, ha interessato la sola pala centrale, sanando le compromissioni non risolte in precedenza.

Soggetto
Angelo annunciante e Vergine annunciata

Datazione
sec. XVI 1538 1539 Motivo della datazione: documentazione ADT=1532

Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

Misure
Unità=cm; Altezza=103;Lunghezza=132;

Localizzazione
(AN) Jesi

Collocazione
Palazzo Pianetti - via XV Settembre, 10 - Musei Civici Palazzo Pianetti

Identificatore
11 - 00139301

Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale