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25/06/2020

Proroga e Rimodulazione dell’ Accordo di programma “Antonio Merloni”. Cesetti: “Intensificata la strategia di sostegno alla filiera dell’elettrodomestico”

Un nuovo accordo per la reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi del gruppo Antonio Merloni. “Una strategia di sostegno più efficace alla filiera dell’elettrodomestico” commenta l’assessore alle Aree di crisi Fabrizio Cesetti annunciando il nuovo Atto integrativo tra la Regione Marche, la Regione Umbria e il Ministero dello Sviluppo economico (MISE) approvato lunedì 22 giugno che disciplina gli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi del gruppo A.Merloni. “Grazie a questo nuovo accordo – dichiara l’assessore - abbiamo la possibilità di sostenere per la seconda volta un consistente piano di rilancio del territorio che interessa ben 56 comuni marchigiani ricompresi in tre province: Ancona, Macerata e Pesaro. La rimodulazione dell’Accordo, infatti, poggia su una mole significativa di risorse residue statali, pari a 12,6 mln euro, che andranno a sostenere, con un nuovo Avviso della legge 181/89, nuovi investimenti, ampliamenti e diversificazione della produzione. La Regione Marche cofinanzierà l’Accordo con un’ulteriore iniezione di risorse del proprio bilancio, pari a circa 1,8 milioni di euro, per politiche attive del lavoro come il sostegno all’autoimprenditorialità e all’occupazione, la formazione e la riqualificazione del personale”. Stante il perdurare delle difficoltà della filiera “del bianco”, l’accordo non solo viene prorogato fino al 18 marzo 2022 ma accoglie le istanze emerse nella fase di concertazione con le parti sociali e veicolate dalla Regione al Comitato di coordinamento presso il MiSE sin da marzo 2020, per un progetto di riqualificazione complessiva dell’area. La finalità è duplice: focalizzare meglio gli obiettivi di rilancio dell’area e avere più tempo per realizzarli attraverso nuovi bandi nazionali e regionali. “Nel corso dell’attuazione dell’Accordo di Programma, siglato per la prima volta nel 2010 ma in veste definitiva nel 2015 – chiarisce Cesetti - le misure di cofinanziamento regionale hanno conseguito risultati positivi in termini di investimenti nuovi e su imprese esistenti e di occupazione creata, mentre lo strumento nazionale ha manifestato i propri limiti. Oggi, anche grazie al lavoro svolto dalla Regione Marche, che è sempre stata tra le Amministrazioni capofila nell’interlocuzione con il MISE, si è approdati ad una rivisitazione dell’intero impianto per renderlo fruibile anche ad imprese di dimensioni più circoscritte: come noto, l’abbassamento della soglia minima di investimento a 1 milione di euro, l’accesso anche alle aggregazioni di imprese, l’ampliamento delle spese ammissibili, la previsione, in sede di valutazione, di criteri premiali per progetti che contemplano un alto livello di digitalizzazione; la flessibilità nella scelta del mix di agevolazione contributo in conto capitale - mutuo agevolato, la possibilità di cumulo con altre agevolazioni, sono solo alcune delle novità della normativa approvata a fine agosto dello scorso anno dal Ministero dello Sviluppo economico, e dettagliata con circolare del gennaio di quest’anno”.