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13/01/2000

PROGETTI DI CATALOGAZIONE DEI BENI CULTURALI: UN ARCHIVIO FOTOGRAFICO, L'EMIGRAZIONE MARCHIGIANA, LA CULTURA POPOLARE

Nell’ambito del programma annuale di catalogazione, gestito dal Centro per i Beni Culturali, la giunta regionale ha recentemente approvato una serie di progetti in diversi settori, alcuni caratterizzati da una spiccata originalità. Tra questi è da segnalare quello relativo al riordino dell’archivio fotografico di 12 mila immagini di quadri, opere mobili in genere, monumenti, reperti archeologici, già acquisite dallo stesso Centro per i Beni culturali in precedenti campagne di catalogazione. Il progetto consiste nell’acquisizione delle immagini (in bianco e nero, a colori, in diapositiva e Cd rom) in formato digitale e analogico e nella compilazione di schede che verranno inserite nella banca dati informatizzata. “ Siamo la prima regione a gestire un simile progetto- ha spiegato l’assessore alla Cultura, Gino Troli - con l’obiettivo, nel corso del 2000, di rendere fruibile tutto il materiale al grande pubblico, riversando i dati dalla rete interna ad Internet. La finalità è, infatti, quella di omologare le procedure di consultazione e la scheda catalografica, attraverso la creazione di un apposito software di gestione che costituirà un modello aggiornato di riferimento, un prototipo a livello nazionale. Si tratta di un vero e proprio “corpus” fotografico in vari formati che va razionalizzato e organizzato al meglio, per rispondere alle mutate esigenze di consultazione informatizzata sia degli stessi uffici regionali che degli operatori culturali in genere.” Il costo del progetto, che prevede l’incarico a quattro catalogatori, è di 115 milioni. Un altro interessante progetto di catalogazione, finanziato con 30 milioni, riguarda la costituzione di un archivio storico catalografico dell’Emigrazione marchigiana. “Anche in questo settore, si può parlare di progetto pilota – ha spiegato Troli – perché, a quanto ci risulta, non esiste in altre regioni un’attività basata sull’aggiornamento permanente e informatizzato della documentazione storica rappresentativa dell’imponente fenomeno dell’emigrazione che, per ciò che riguarda le Marche, ha caratterizzato i primi del secolo…scorso, con flussi notevoli in massima parte verso i paesi sudamericani. Per questo progetto, affidato ad un ricercatore documentario e ad un catalogatore, ci si avvarrà anche della collaborazione delle associazioni dei marchigiani all’estero per disporre di fonti documentarie originali, immagini, lettere, certificati ecc. .Anche questa iniziativa, che nei prossimi mesi, vedrà la collaborazione dell’assessorato regionale all’Emigrazione, avrà come scopo naturale la massima fruibilità attraverso la rete informatica. “ Un altro settore di catalogazione, gestito da uno specifico progetti, riguarderà la cultura demologica delle Marche, vale a dire tutto ciò che è attinente alle tradizioni popolari, alla civiltà contadina e alle consuetudini folkloristiche. Un progetto, il cui impegno di spesa è di 20 milioni, che si fonda su un patrimonio museale, appunto quello demoantropologico, che è unico in Italia, per le diverse tipologie di beni conservati e per quantità. “Lo scopo- ha detto Gino Troli – non è solo quello di indagare, attraverso l’acquisizione di immagini e documenti, nell’ampio universo delle tradizioni marchigiane, molto peculiari, ma anche di mantenerne i valori per le nuove generazioni.” Gli altri progetti riguardano la catalogazione di “parchi e giardini delle Marche”: quelli cioè che contornano ville suburbane e palazzi gentilizi privati, sparsi un po’ ovunque sul territorio marchigiano e che sono diventati oltre che beni ambientali anche architettonici. Anche in questo progetto la caratteristica è la sperimentazione, nel senso che è la prima volta che si mette mano, attraverso la collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici delle Marche, a questo tipo di schedatura informatizzata. Il costo sarà di 16 milioni. ( ad’e)