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06/12/1999

LA COLLANA EDITORIALE SUI MUSEI DELLA REGIONE EDITA DALLA CALDERINI: UN PATRIMONIO CATALOGRAFICO INDISPENSABILE

“Sono felice di presentare il volume conclusivo di una collana editoriale prestigiosa sui Musei marchigiani. Il catalogo , curato dalla dott.ssa Costanza Costanzi – ha detto l’assessore Troli in apertura della conferenza stampa tenutasi oggi in Regione – riguarda un museo importante per tutta la regione: la Pinacoteca civica di Ancona e costituisce anche un’occasione per riflettere sul settore catalografico e sul grande impegno in questo senso del Centro regionale per i Beni Culturali. Anche quest’ultimo volume, che sarà presentato il 16 dicembre ad Ancona- ex Caserma Villarey, fa ben comprendere la complessità di questa tipologia di guide, la ricerca profonda che sta dietro ogni volume pubblicato dalla Calderini : 12 in tutto per una collaborazione che dura da oltre dieci anni sui più importanti Musei delle Marche. Quegli stessi musei che, insieme ai minori raccolgono l’importante patrimonio artistico marchigiano e dai quali abbiamo attinto per organizzare più di centro mostre in cinque anni. “ “L’operazione cataloghi della Calderini – ha proseguito l’assessore- è nata nel 1988 da una felice intuizione del prof. Pietro Zampetti, allora Direttore del Centro Beni Culturali ed è proseguita negli anni con la collaborazione di molti studiosi. E’ significativo che la Regione arrivi alle porte del nuovo millennio con un patrimonio catalografico di elevato spessore, non solo come guida al patrimonio artistico, ma anche dal punto di vista della qualità del metodo inventariale e del valore documentario. Un’opera che dà conto della dimensione museale della nostra regione e che ben rappresenta le specificità delle Marche. Tutti i volumi pubblicati sono strumenti fondamentali, sia per approfondire le ricerche, sia per la valorizzazione, sia per la comunicazione dei beni culturali che non si esaurisce solo se è “online”, ma ha senso perché sottintende il grande lavoro umano di ricerca minuziosa. Ed è ciò che fa sistematicamente il Centro regionale per i Beni Culturali che sotto il profilo dell’indagine scientifica nel settore culturale non ha eguali in regione. Un luogo d’elezione – ha precisato Troli - che neanche il mondo accademico o altre istituzioni culturali possono vantare per qualità e quantità di risultati nel campo della ricerca. “ “Con questa collana – ha concluso l’assessore - si ha la precisa percezione di un lavoro lineare a comprendere la ricerca, la salvaguardia (molti dei capolavori di questi musei sono stati restaurati grazie a 60 miliardi stanziati in vent’anni dalle leggi regionali) e la valorizzazione dei beni artistici. Compiti questi istituzionali ai quali abbiamo assolto, con significative soddisfazioni, anche grazie all’impegno di tutti i dipendenti regionali che lavorano nell’assessorato alla Cultura. E’ facile talvolta “sparare” sulla pubblica amministrazione, non è altrettanto facile che i mezzi di informazione diano conto anche dei meriti dei pubblici dipendenti che, invece, in massima parte lavorano con grande impegno. Vorrei, infine, ricordare che il patrimonio catalografico, promosso e pubblicato dalla Regione comprende anche i volumi –guida sui fondi storici delle tante Biblioteche marchigiane: 8 volumi già pubblicati e tre in preparazione. Le Biblioteche sono strutture da valorizzare sempre più ampiamente ma che ancora soffrono del grande problema della conservazione dei fondi librari. Si tratta di un universo inesauribile di informazioni ma anche di capolavori artistici che stiamo cercando di portare sempre più in luce, attraverso mostre e mezzi multimediali.” Il direttore del Centro Beni Culturali, arch. Mario Canti ha sottolineato che la funzione del Centro è, oltre a quella di ricerca e catalogazione, anche quella di stimolare la valorizzazione verso i settori meno noti , come per esempio le fonti musicali e il Teatro e di adeguare i servizi culturali alle esigenze dei fruitori . “Sono infatti in preparazione- ha precisato - altri tre volumi su questi argomenti che seguono il lavoro sulle biblioteche ed altre pubblicazioni sui servizi informativi e di accoglienza nei musei. Servizi- ha aggiunto- che devono diventare un abitudine mentale per chi vuole gestire un museo moderno.” (ad’e)