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03/12/1999

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE:APPROVATO ALL'UNANIMITA' DAL CONSIGLIO IL PROGRAMMA TRIENNALE

La lunga fase programmatoria della riforma del trasporto pubblico regionale si è conclusa lo scorso primo dicembre con l''approvazione all''unanimità, da parte del Consiglio regionale, del Programma dei Servizi, il principale strumento operativo della politica unitaria della Regione e degli Enti Locali delle Marche nei settori del trasporto pubblico e della mobilità urbana. Con il Programma triennale dei Servizi si intende avviare a soluzione per gli anni 2000-2002 gli indirizzi di pianificazione operativa dei trasporti locali indicati dal Piano regionale del trasporto pubblico locale. Un programma unico, sia per gli investimenti che per i corrispettivi di contratto, al quale vanno legati i contratti di servizio per ciascun bacino di traffico per realizzare un effettivo collegamento tra la programmazione pluriennale degli interventi e l''avvio di concreti miglioramenti nell''efficienza, efficacia e qualità dei servizi erogati. “Con l''approvazione di questo ultimo atto- ha sottolineato l''assessore ai Trasporti, Edoardo Mentrasti nel suo intervento conclusivo ai lavori del Consiglio regionale- si è realizzato l''impegno programmatico della Giunta regionale per la programmazione del trasporto pubblico locale, concludendo il lungo iter riformatore del trasporto pubblico iniziato nel dicembre 1994 con l''approvazione del Piano regionale dei trasporti e che ha visto in questi ultimi anni importanti e significativi provvedimenti riformatori quali: - i criteri per la determinazione nel nuovo Costo Standard per la determinazione dei contributi da erogare alle Aziende erogatrici dei servizi di trasporto pubblico; - la legge regionale di riforma del T.P.L che detta norme, procedure e tempi di attuazione per il riordino del trasporto pubblico, ed il trasferimento delle competenze alle Provincie ; - il Piano Regionale del Trasporto Pubblico Locale - la individuazione del livello dei servizi minimi, in relazione alle risorse finanziarie disponibili, ripartito per ciascun bacino di traffico. Il programma ha durata triennale, attua le previsioni del Piano regionale del Trasporto pubblico locale, coerentemente con il livello dei servizi minimi definendo: a) l’utilizzazione della rete suddivisa in : - linee principali, definite in termini di collegamenti chilometri, corse e frequenze; - linee secondarie definite in termini di collegamenti e chilometri; b) nodi di scambio ; c) l''integrazione di orari, percorsi tra i servizi ferroviari e gli altri servizi di trasporto; d) le risorse da destinare all''esercizio ed agli investimenti; e) le modalità di determinazione delle tariffe, comprese quelle relative ai titoli di viaggi agevolati; f) il contratto-tipo di servizio e le modalità di approvazione e revisione dei singoli contratti di servizio; g) il monitoraggio dei servizi attraverso l''attivazione della struttura dell''Osservatorio permanente per la mobilità di cui alla D.G.R n.857 del 12.4.1999. h) i criteri per la riduzione della congestione del traffico e dell''inquinamento ambientale.” “Con il programma triennale dei servizi e gli atti che lo hanno preceduto- ha ribadito Mentrasti- abbiamo avviato un processo riformatore costruito con l''assenso più ampio realizzato attraverso il confronto costante con le parti sociali ed imprenditoriali e conclusosi con la discussione approfondita nei Tavoli di bacino istituiti dalle Province, con il fattivo contributo delle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil e delle associazioni imprenditoriali Anac, Cispel, Fenit e di Fs. Una riorganizzazione del sistema del T.P.L. in cui efficienza e socialità possono convivere, evitando una ristrutturazione eminentemente finanziaria con esiti pesanti sui servizi e sul lavoro. Un processo, dunque, teso alla salvaguardia possibile dei livelli occupazionali e di imprenditorialità del settore, ma che, nel contempo, realizzasse tre obiettivi principali quali: - il riequilibrio territoriale del servizio di trasporto nei bacini di traffico fra Provincie più o meno dotate di servizi; - l''avvio graduale della integrazione gomma-gomma e gomma-ferro attraverso la trasformazione degli attuali servizi a linea in servizi intermodali a rete e la realizzazione dei nodi di scambio, consentendo un consistente aumento dell''offerta a parità di costo; - l''integrazione tariffaria attraverso un unico sistema di tariffazione regionale, unitamente all''introduzione di un sistema di obliterazione informatizzata. Il processo riformatore richiedeva una regia della politica, pensiamo di aver assolto questo compito con gli strumenti programmatori approvati. Sta ora alla politica di bacino costruire un sistema compiuto che abbia un orario e servizi integrati e la riclassificazione delle modalità di trasporto. Soggetti istituzionali e soggetti gestori assolvano i propri compiti distinti senza che la reale autonomia gestionale sia condizionata dalla politica: mantengano e assolvano le istituzioni locali i loro compiti di politica del traffico e della viabilità e lascino la possibilità alle nuova imprese di trasporto la possibilità di trasformarsi da azienda di trasporto in azienda per la mobilità perché possano combinare capacità gestionale e intraprendenza di mercato per l''acquisizione di servizi a valore aggiunto.”