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15/11/1999

RIABILITAZIONE : NEL TERRITORIO DI CIVITANOVA UNA SOCIETA' MISTA PUBBLICO-PRIVATO

La Giunta regionale ha recepito la deliberazione dell’Azienda ULS n. 8 di Civitanova Marche recante il “Programma di sperimentazione gestionale, mediante la costituzione di una Società per Azione, a capitale misto pubblico e privato, per la gestione prevalente di attività riabilitativa nel territorio ricadente sotto la competenza della stessa azienda.” La Giunta ha trasmesso tale atto, come stabilisce l’art. 9 bis della riforma ter della sanità (decreto legislativo 229/99) alla Conferenza permanente Stato-Regioni per la relativa autorizzazione. Il provvedimento riconosce al programma di sperimentazione coerenza con il Piano sanitario regionale e accoglie, sostanzialmente, anche le osservazioni avanzate dal sindacato regionale CGIL-CISL-UIL tese a migliorare l’impostazione del progetto nel suo complesso in modo da facilitare il suo iter a livello nazionale. “E’ una decisione importante e molto innovativa quella attuata dalla giunta regionale – ha sottolineato l’assessore Giulio Silenzi che ha seguito la questione molto da vicino –, perché da un lato permette di riportare ad unità, anche con il controllo e la partecipazione del pubblico, l’attività di riabilitazione nell’area dell’ASL n. 8 e dall’altro pone le premesse necessarie per elevare la qualità e la garanzia delle prestazioni in un settore di grande delicatezza per la tutela della salute dei cittadini.” La società mista tra Azienda USL di Civitanova e riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena si inquadra in una strategia che mira a valorizzare i patrimoni di esperienze e conoscenze che i diversi soggetti interessati possono conferire alla nuova SPA, in un programma di medio-lungo termine che comporti, tra l’altro: garanzia di risposta attenta, tempestiva e qualificata alle attese dell’utenza sia in fase di trattamento della fase acuta e di accertamento della fase cronica, sia nel trattamento delle disabilità residuali post-acuzie, sia nell’intervento sanitario e sociale riguardante la situazione di handicap stabilizzato; ricerca di economie di scala e di metodologie di lavoro che comportino nel breve periodo almeno l’equilibrio del bilancio. Sia la ASL che la Regione hanno operato nella convinzione che la riabilitazione riguardi non solo gli aspetti strettamente clinici, ma anche gli aspetti psicologici e sociali i quali, tutti, debbono tradursi in una migliore qualità della vita della persona.