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03/09/1999

ANCONA-FALCONARA, PRESTO AREA AD ALTO RISCHIO?

Tra non molto ci saranno tutti gli elementi per prendere in considerazione “l’elezione dell’elevato rischio ambientale della zona che va da Ancona a Falconara”: infatti lo studio iniziato un anno fa sta per essere concluso e verrà discusso dalla giunta e dal Consiglio regionale. E’ questa la prima risposta concreta della Regione al tragico incidente del 25 agosto alla raffineria API di Falconara, che ha provocato la morte di due operai e il comprensibile allarme della popolazione, oltre che di tutte le istituzioni interessate. Sarà infatti quella l’occasione in cui si discuterà di un’area di circa 2-3 chilometri quadrati sulla quale insistono più fattori di rischio: la raffineria API, la Liquigas, la ferrovia, la SS 16, l’aeroporto. Le cause che hanno portato all’incendio non sono ancora accertate e sono oggetto del lavoro della Magistratura, ma quello che invece è ormai chiaro è che si sono verificati limiti nel funzionamento del piano interno di emergenza dello stabilimento, come risulta dallo stesso documento del Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco; mentre il piano esterno, pur con qualche limite – relativo soprattutto alla tempestiva informazione della popolazione – è stato in grado di evitare il peggio. Sulla base di queste considerazioni il presidente della giunta regionale Vito D’Ambrosio ha ribadito che, in attesa di decisioni che verranno prese in occasione della discussione sullo studio anzidetto, è “indispensabile pretendere dall’API un aggiornamento del piano interno per rendere sicuro l’impianto: la Regione fornirà la sua collaborazione e vigilerà che tutte le prescrizioni previste dalla stessa relazione dei Vigili del Fuoco vengano attuate”. E’ comunque già possibile prendere in considerazione due interventi, la realizzazione di una bretella ferroviaria Montemarciano-Chiaravalle e il raddoppio della variante della SS 16, che sono previsti nello studio di fattibilità sul Corridoio Adriatico, che da tempo è stato presentato alla Commissione Europea. In particolare per il secondo intervento c’è già uno stanziamento e un accordo con la Provincia di Ancona. Nel summit che si è tenuto a Falconara il 1° settembre, alla presenza del sottosegretario all’Ambiente Valerio Calzolaio, di quello alla Difesa Paolo Guerrini, di parlamentari e amministratori, sono state prese in considerazione tutte queste problematiche, sulla base anche di una nota di Calzolaio, che affronta la questione in termini più ampi: gli stabilimenti a rischio di incidente che in Italia sono assoggettati agli obblighi previsti dalla cosiddetta Seveso 1.