“Abbiamo partecipato all’incontro nazionale orgogliosi di essere stati scelti tra le tre buone pratiche da presentare con l’esperienza degli artigianelli di Fermo e consapevoli che la sperimentazione del duale implica una responsabilità di scelta politica e di investimenti. Un progettualità capillare e mirata che ci chiede di rischiare interventi specifici per arginare e combattere la forte crisi occupazionale giovanile e la dispersione scolastica”. Lo ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Loretta Bravi, ieri a Roma all’iniziativa promossa dal ministero del Lavoro e Politiche sociali dedicato al “duale”: il nuovo apprendistato che, sotto forma di contratto di lavoro per la formazione e l’occupazione, consente di conseguire un titolo di studio (qualifica o diploma professionale). Le Marche sono state citate per i risultati conseguiti dal Centro fondato da don Ernesto Ricci che, dal 1946, fornisce una formazione professionale “concreta”, utile a inserire agevolmente i ragazzi nel mondo del lavoro. I settori d’intervento spaziano dalla termoidraulica alla calzatura, dalla meccanica all’agroalimentare. L’esperienza dei percorsi duali riguarda il triennio per Operatore della calzatura, in collaborazione con Nero Giardini, partner del Centro, e il Tecnico di termoidraulica. Il percorso triennale nel settore calzaturiero, in particolare, è fondato sul progetto di impresa formativa, a partire da una commessa aziendale e volta alla produzione di articoli destinati a un corner dell’outlet. Bravi sottolinea che il duale rappresenta “una possibilità per le Regioni di individuare politiche attive specifiche ai fabbisogni territoriali, adeguati alle realtà delle piccole e medie imprese. Opportunità aperte ai giovani ma anche ai meno giovani che, nella sperimentazione dei percorsi, possano acquisire la qualifica o il diploma. È un percorso ambizioso, e il Nord Italia è all’avanguardia nella sperimentazione, ma necessario anche per la nostra regione. Abbiamo, infatti, criticità sul ricambio generazionale delle nostre aziende, necessità di rafforzare le competenze trasversali e di rivisitare i profili professionali richiesti. In generale, la priorità è innalzare l’offerta formativa per i giovani e gli over in crisi occupazionali”. Secondo l’assessore, “l’osmosi tra scuola e mondo del lavoro deve divenire una mentalità acquisita. Non è facile, ma ci stiamo impegnando. A settembre usciremo con un bando che rafforza i laboratori didattici nelle scuole tecniche e professionali proprio per favorire esperienze di duale e alternanza scuola lavoro”. Bravi conclude facendo proprie le considerazioni, espresse nell’incontro, dal ministro Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba: “Vanno restituite valenza educativa al lavoro e formativa alle imprese. È necessario, a questo scopo, assicurare l’assistenza tecnica agli operatori sul campo, rafforzando le misure in atto per i tutor aziendali e quelli formativi”.
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