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11/02/2003

“I Della Rovere – Storia di una dinastia”. Presentata ieri alla stampa la mostra che segnerà la stagione culturale 2004 nelle Marche. RAFFAELLO, TIZIANO E PIERO IN UN ITINERARIO TRA LE CITTA’ ROVERESCHE

“Puntiamo con forza ed impegno su questa iniziativa di grande livello per rilanciare l’immagine delle Marche, attraverso la conoscenza e la valorizzazione di una delle più illuminate dinastie che ne hanno segnato la storia: i Della Rovere.” Così Il presidente della Regione Marche , Vito D’Ambrosio, annunciando alla stampa la mostra che sarà l’evento culturale dell’estate 2004: “I Della Rovere- Storia di una dinastia”. Attraverso undici sezioni, la mostra si snoderà in un itinerario storico-artistico tra quattro comuni , dove saranno esposti preziosi capolavori che tornano nelle Marche dopo circa quattrocento anni: a Senigallia il dipinto su tavola di noce di Piero della Francesca, la “Madonna di Senigallia” ma anche il ritratto di Giulio II, attribuito a Raffaello. Nel capoluogo feltresco, spiccheranno la “Venere di Urbino” e il ritratto di Francesco Maria I Della Rovere di Tiziano, a Pesaro un dipinto del Bronzino e ad Urbania il ritratto di Francesco Maria II , ultimo Duca di Urbino, di Federico Barocci. “Questo progetto di grande spessore è un esempio – ha proseguito il presidente D’Ambrosio - di come si possa lavorare insieme e bene tra istituzioni: Regione, quattro Comuni, due Province, le Soprintendenze, le Fondazioni bancarie. Con l’obiettivo di mettere in risalto il positivo del municipalismo e delle diverse e tutte importanti identità culturali della nostra regione, offrendo loro la possibilità di dare il meglio. Questo è il giusto federalismo, la valorizzazione dei territori anche attraverso un’operazione culturale e non la pessima “devolution neocentralistica”. Una mostra , inoltre che concretizza e valorizza l’idea delle ‘Marche Museo Diffuso’.” L’iniziativa- in programma dal 4 aprile al 3 ottobre 2004 - diventerà anche una notevole opportunità dal punto di vista turistico per i comuni interessati e per l’intera regione. “ Ma anche una mostra – ha spiegato il soprintendente ai Beni artistici di Urbino e presidente del Comitato scientifico, Paolo Dal Poggetto - che scaverà scientificamente sull’apporto dei Della Rovere alle Marche in un secolo e mezzo - dal 1508 al 1631 anno della fine della dinastia roveresca - di storia e di arte. Il filo conduttore sarà su due direttrici:l’iconografia dei Duchi e delle loro consorti e i ritratti. Ci aspettiamo risultati scientifici sulla ricerca delle committenze e sulle datazioni. Importanti, oltre all’esposizione di pregevoli opere pittoriche, anche le “tre mostre nella mostra” : le armi, i disegni, e la ceramica dei Della Rovere con pezzi clamorosi provenienti dai maggiori musei del mondo. Un ringraziamento doveroso ai Musei Fiorentini e in particolare agli Uffizi e al soprintendente Paolucci per aver già dato la garanzia dei prestiti delle opere di maggior pregio. “ “Un'alleanza transappenninica”, l’ha definita Antonio Paolucci, Soprintendente del Polo museale fiorentino, quella tra la Toscana e le Marche “a cui sono molto legato. “ Una mostra – ha detto – che sarà anche la dimostrazione di come si possa coniugare cultura e collaborazione interistituzionale. Un’iniziativa multicentrica e plurale come sono le Marche- regione di tante “capitali”- che ha anche il significato di risarcimento storico: nel 1631, con la fine della dinastia Della Rovere, partirono da Pesaro, Urbino e Senigallia, ammassate su carri, centinaia di opere d’arte che andarono ad arricchire le collezioni dei Medici e, grazie a questa mostra, nel 2004 si ricomporrà un pezzo di storia delle Marche. “ (ad’e) SCHEDA - Marche - La mostra evento della primavera-estate 2004 “I DELLA ROVERE- STORIA DI UNA DINASTIA “ dal 4 aprile al 3 ottobre 2004 Undici sezioni in quattro sedi (Senigallia, Urbino, Pesaro, Urbania) ospiteranno capolavori del Rinascimento, nei Palazzi che videro le gesta di una famiglia che ha segnato la storia marchigiana. Basterebbe citare Tiziano, Raffaello e Piero della Francesca per indicare uno straordinario evento culturale. Ma la mostra che caratterizzerà nelle Marche la stagione culturale del 2004- dal 4 aprile al 3 ottobre- intitolata “I della Rovere – Storia di una dinastia”, non sarà una mera esposizione di capolavori, né un avvenimento mediatico, ma un progetto sistematico elaborato da molti mesi dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico delle Marche di Urbino, che rappresenta anche la naturale evoluzione storico-artistica di un percorso culturale avviato dalla Regione Marche nel ’98-99 con le mostre sul Gotico, il Romanico, fino allo scorso anno con il Quattrocento a Camerino, per approdare, appunto, al Rinascimento e al fiorire delle signorie nelle Marche: i Da Varano, i Montefeltro, i Della Rovere. La mostra sarà realizzata con la collaborazione delle amministrazioni locali interessate e coinvolte fin dalla progettazione, il sostegno della Regione Marche- Assessorato alla Cultura, delle Province di Ancona e Pesaro, delle Diocesi di Urbino, Pesaro e Senigallia e delle Fondazioni delle Casse di Risparmio di Pesaro e di Jesi. Tra le opere che verranno esposte , accanto ai dipinti di Giovanni Santi ( padre di Raffaello Sanzio) di Luca Signorelli, ai disegni e alle sculture di Francesco di Giorgio Martini, sarà ammirabile a Senigallia il capolavoro di Piero della Francesca, la “Madonna” detta appunto “di Senigallia”, ( analogamente a quanto avvenuto a Urbino nel 2001 per i ritratti del “Duca Federico e Battista Sforza”). Ancora a Senigallia i ritratti di dei due Papi della Rovere, in particolare quello di Giulio II, attribuito a Raffaello. A Urbino spiccherà la presenza di un capolavoro assoluto, simbolo della committenza artistica di Guidubaldo II, la “Venere di Urbino” di Tiziano e poi il ritratto di Francesco Maria I, sempre di Tiziano . A Pesaro, altre opere notevolissime , tra le quali un capolavoro del Bronzino. Infine - mostra nella mostra- una ricca selezione di ceramiche “de relevo”, frutto tra l’altro della donazione fatta dal V Duca al Santuario di Loreto: un capitolo speciale della mostra che ospiterà una cinquantina di pezzi clamorosi della ceramica del Ducato provenienti da vari musei del mondo. Sono già stati chiesti i prestiti ai diversi musei e in particolare, agli Uffizi, alla Galleria Palatina di Firenze e al Bargello che hanno già garantito la disponibilità per i capolavori di Tiziano, Raffaello , Bronzino e Barocci. Si preannuncia, quindi, come un evento di grande interesse, a livello nazionale ed internazionale, che già nel titolo riassume il significato di itinerario storico da seguire nelle diverse sedi delle antiche Signorie delle Marche, guidate dai Della Rovere tra il 1574 e il 1631, oltre che una scoperta e un approfondimento dell’identità storico-culturale marchigiana. Articolata in undici sezioni, la rassegna sarà visitabile in quattro sedi diverse, ognuna dedicata ad un tema specifico: a Senigallia, tre sezioni sulla Nascita della Signoria roveresca , tra l’altro allestita proprio a Palazzo del Duca; a Urbino, Fioritura e fine della dinastia roveresca nel Salone del Trono di Palazzo Ducale , si terranno le quattro sezioni dedicate ai Duchi e alle rispettive consorti; a Pesaro, nel palazzo Ducale tre sezioni dedicate ai più importanti capitoli della committenza dei Della Rovere;a Urbania- Palazzo Ducale- una sezione sugli ultimi anni della dinastia e sull’ultimo Duca di Casteldurante. Come è noto nel 1474 Papa Sisto IV Della Rovere investì della signoria di Senigallia il nipote Giovanni della Rovere (colui che iniziò la costruzione della Rocca roveresca) ; nel 1508 il figlio di Giovanni, Francesco Maria I divenne per adozione Duca di Urbino e morì nel 1538; da questa data al 1574 Guidubaldo II resse il ducato, poi passò a Francesco Maria II tra il 1574 e il 1631, anno in cui morì e si estinse la dinastia. Il Ducato fu devoluto allo Stato della Chiesa e i beni mobili (dipinti, sculture ecc) passarono per eredità ai Medici di Firenze, attraverso Vittoria de’ Medici, figlia di Federico Ubaldo, figlio premorto a Francesco Maria II Della Rovere. A questi Duchi, oltre che ai Papi Della Rovere – Sisto IV e Giulio II- è dedicata la mostra. La rassegna vuole sottolineare la ricchezza delle committenze ducali, il mecenatismo dei Papi Della Rovere, come Giulio II che, nonostante fosse prima che Papa, “uomo d’armi”, si contornò di artisti che identificarono la storia dell’arte rinascimentale.