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27/01/2003

Affondamento della Nicole: la dichiarazione dell’assessore regionale all’Ambiente. Amagliani: non temiamo un disastro ecologico, ma non abbassiamo la guardia e teniamo la situazione sotto controllo.

"Insieme alla Capitaneria di porto e al Servizio di Protezione civile della Regione abbiamo attivato l’unità di crisi nelle ore immediatamente successive all’incidente della Nicole - ha detto l’assessore Marco Amagliani commentando l’affondamento della ‘carretta’ del mare battente bandiera del Belize davanti alle acque di Numana –. L’incidente non sembra destinato a creare disastri ecologici. Si era sparsa la notizia che si trattasse di una petroliera, invece, trasportava il feldspato, un minerale non inquinante per la lavorazione del vetro che si trova in natura. Per il resto l’unico elemento inquinante era il carburante necessario al funzionamento della nave stessa: il gasolio, un derivato del petrolio che ha la caratteristica di ‘frantumarsi’ subito e di tendere a evaporare. Ne trasportava 60 tonnellate delle quali solo una parte si sono riversate in acqua; le altre sono ancora nei serbatoi e, appena il mare lo consentirà, alcune unità navali lo pomperanno via. Inizialmente la chiazza di liquido uscito si è diretta al largo, poi a sud verso le spiagge maceratesi, ma gli esperti e i tecnici ritengono che il moto ondoso potrebbe già eliminarne una parte. Qualsiasi sia il tasso di pericolo, non intendiamo abbassare la guardia e terremo sotto controllo l’andamento e le sue modificazioni. La situazione é monitorata istante per istante da un’unità area che ci trasmette gli spostamenti della chiazza di carburante. Non dovrebbero esserci problemi d’inquinamento delle acque e delle spiagge, anche se in questi casi il condizionale è d’obbligo. Motivo per cui sono state attivate più azioni di controllo e intervento. Sono intervenuti mezzi speciali messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente per raccogliere il gasolio in acqua e, insieme ai Comuni interessati, stiamo mobilitando le ditte specializzate per raccogliere il gasolio qualora arrivasse a riva. Nel frattempo l’Arpam procederà a un controllo attorno al relitto per verificare che non ci siano uscite di liquidi o materiali diversi da quelli di cui siamo stati messi a conoscenza. La vicenda é grave: forse non per gli effetti inquinanti, ma perché rientra nella serie di episodi ormai troppo frequenti di ‘carrette’ che infestano i mari con gravi rischi per la navigazione e l’ambiente. Ci vuole una decisa e drastica regolamentazione internazionale e nazionale dei commerci marittimi che ponga in sicurezza i mari, specialmente quelli piccoli e chiusi come il nostro Adriatico. La Regione dopo la vicenda della petroliera Moskovsky Festival che scaricò all’API, si è mossa a livello nazionale e interregionale per sollecitare l’attivazione del Programma Agis 2003. Scopo di tale programma è di consolidare a livello europeo reti di controllo, informazione e divulgazione delle informazioni e delle esperienze sui commerci marittimi per sventare, attraverso le autorità di polizia e quelle scientifiche competenti, le attività commerciali definibili criminose e contro la difesa dei mari. Attività che troppo spesso si ripetono nel ‘far west’ dei trasporti commerciali marittimi.”