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20/01/2003

VINI DOC. MODIFICHE PER VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI, FALERIO E ROSSO PICENO. FISSATE LE PUBBLICHE AUDIZIONI PER IL 24 E 25 GENNAIO.

Verranno modificati i disciplinari di tre vini DOC: Verdicchio dei Castelli di Jesi, Falerio dei Colli Ascolani e Rosso Piceno. Le relative consultazioni, con i soggetti interessati, sono state concordate con la Commissione del Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole, che ha esaminato le richieste fatte nel 2001 dal Servizio Agricoltura. Il 24 gennaio, alle ore 10,00 a Offida (AP) presso la sede dell’Enoteca Regionale, si terrà la pubblica audizione per “Rosso Piceno” e “Falerio dei Colli Ascolani”; il 25 gennaio, alle ore 16,00 a Moie di Maiolati Spontini (AN), presso la sala del cinema Ariston, quella per il “Verdicchio dei Castelli di Jesi”. “Non si tratta di stravolgimenti – sottolinea l’assessore all’agricoltura Giulio Silenzi – ma di adeguamenti, che puntano a offrire una più ampia gamma di tipologie, differenziando così il prodotto per rispondere meglio alle esigenze di mercato. I vini marchigiani riscuotono sempre più consensi, anche all’estero e il successo è legato allo sforzo di aumentare le loro caratteristiche di tipicità e personalità.” I disciplinari dei vini in questione erano già stati modificati: nel 1995 il Verdicchio dei Castelli di Jesi e, nel 1997, le altre due. Si segnalano le principali modifiche richieste, che sono state formulate con il contributo delle associazioni dei produttori e dei Consorzi di tutela. Per il Verdicchio dei Castelli di Jesi cambia la gradazione della tipologia Passito, passando da 14 a 15 gradi. La doc Falerio avrà due tipologie, invece che una. Per quella “Falerio” viene modificata la base ampelografica (mentre ora il Trebbiano va dal 20 al 50%, la proposta è che non superi l’80%, con un contributo di un massimo del 50% di altri vitigni a bacca bianca) e viene aggiunta la tipologia “Falerio Superiore”, con l’utilizzo di vitigni autoctoni miglioratori, dal 10 al 30% (Passerina e Pecorino). Per il Rosso Piceno, invece, due sono le tipologie aggiunte, una “Rosso Piceno Classico”, che riguarda la sola provincia di Ascoli e, l’altra, “Rosso Piceno Sangiovese”, che deve essere costituito da almeno l’85% del relativo vitigno, aumentando quindi la percentuale massima dell’attuale disciplinare, che rimane invariata per le altre tre tipologie del Rosso Piceno. L’esigenza della tipologia “Rosso Piceno Sangiovese” era già stata presa in considerazione l’anno scorso con un apposito decreto a settembre, ora la proposta di modifica lo comprende nel nuovo disciplinare. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il vino più conosciuto delle Marche, interessa il territorio collinare della provincia di Ancona e limitati territori di quella di Macerata. La denominazione “Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico” è riservata al Verdicchio prodotto nella zona originaria più antica. La superficie vitata supera i 3 mila ettari, con una produzione commercializzata a doc di oltre 192 mila hl. Il Falerio dei Colli ascolani è un altro bianco, prodotto nelle colline ascolane, che lambiscono anche la provincia di Macerata. Si coltiva su una superficie di 467 ettari, con una produzione commercializzata a doc di 20 mila hl. Il Rosso Piceno è il vino più diffuso nelle Marche e interessa tutte le province, esclusa Pesaro e quella che dà origine all’area di produzione del Rosso Conero, l’altro rosso in provincia di Ancona. La denominazione “Rosso Piceno Superiore” è invece ristretta a una piccola zona dell’ascolano. Gli ettari vitati sono oltre 2 mila con una produzione commercializzata a doc di circa 86 mila hl. (e.r.)