Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
24/12/2002

CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO: IL BILANCIO DEL PRESIDENTE D'AMBROSIO

Dalla minaccia della guerra alle chiusure del Governo Berlusconi sul federalismo, dalla riforma della sanità ai problemi finanziari per il completamento della ricostruzione: il presidente della giunta regionale, Vito D’Ambrosio, traccia un bilancio fortemente preoccupato sulla situazione politica e sociale alle soglie del 2003. Ma non manca di lanciare segnali di speranza. Innanzitutto sull’intervento militare in Iraq: “Non dobbiamo pensare che la guerra sia inevitabile”, rileva in apertura della conferenza stampa di fine anno; e sottolinea il ruolo positivo che le Regioni avranno in tema di politica estera, con l’imminente allargamento dell’Unione Europea. Ma le preoccupazioni del presidente sono soprattutto legate al panorama nazionale. In primo luogo, alla legge Finanziaria recentemente approvata dal Senato: “E’ la prima Finanziaria, dal ’98, che non prevede nemmeno una lira per la ricostruzione”; sinora la Regione ha speso oltre 2 mila degli 8 mila miliardi di lire previsti dall’intesa istituzionale, dando un significativo contributo al rilancio economico delle Marche, ma per il definitivo completamento dei lavori servono ancora, ricorda, circa 1.950 milioni di Euro, pari a poco meno di 4 mila miliardi di lire. Un altro segnale negativo viene dal Governo centrale che ha costretto tutte le Regioni a inoltrare ricorso al TAR del Lazio contro il cosiddetto “decreto taglia spese” che, contrariamente a quanto concordato, estende il contenimento delle uscite anche alle Regioni: “Se il decreto venisse applicato, provocherebbe - ammonisce D’Ambrosio - il blocco di tutte le attività regionali”. Un ulteriore allarme viene dalla riduzione ( meno 29,5 per cento) dei trasferimenti alle Regioni e dalla mancata intesa sulla riforma del titolo V della Costituzione sul federalismo. Ma il punto più drammatico è costituito dalla sanità: una situazione che vede le Regioni creditrici nei confronti del Governo di 30 mila miliardi di vecchie lire che il presidente non esita a definire “catastrofica”. Il mancato finanziamento finisce col penalizzare fortemente l’intero sistema degli enti locali, in particolare, le Marche, una regione, rileva ancora il presidente, con un sistema produttivo estremamente vivace ed un sistema sociale sostanzialmente coeso. Il deficit 2002 nella sanità dovrebbe aggirarsi sui 109 milioni di euro, ma D’Ambrosio esclude il ricorso ai ticket: lo sforzo di risanamento avviato con successo dalla Regione non basta, occorre che il Governo rispetti gli accordi stipulati, consentendo alla Regione di far fronte alle spese del settore, senza ridurre i servizi. Il presidente si dichiara ottimista sulla concreta attuazione della riforma del settore, a partire dal prossimo anno, anche se, ammette, i tempi di approvazione potevano essere più rapidi. Tra gli obiettivi raggiunti, elenca, infine, una “più compatta adesione politica ai progetti della seconda legislatura”, l’accordo col Governo per una migliore dotazione in materia infrastrutturale e la maggiore proiezione della Regione in ambito internazionale. (s.p.)