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12/12/2002

PESCA. INCONTRO AGOSTINI-LEGA. IL PRESIDENTE NAZIONALE: LE MARCHE REGIONE LEADER. CI VUOLE UNA POLITICA CONCERTATA CON IL GOVERNO. TUTTI SPESI I FONDI DELLO SFOP.

E’ ormai tradizionale l’incontro, prima delle feste di fine anno, tra l’assessore regionale e Lega Pesca. Una struttura a cui sono associate 30 cooperative, per un totale di circa 1400 soci e 700 barche. Un appuntamento non rituale, che rappresenta l’occasione per fare il punto sulla situazione del settore, individuando gli obiettivi su cui operare. E questa mattina l’assessore Luciano Agostini ha incontrato i vertici della Lega regionale, il responsabile Simone Cecchettini, e nazionale, il presidente Ettore Ianì, oltre ai rappresentanti di diverse cooperative aderenti. Corale è stato l’apprezzamento per la gestione da parte della Regione della fase del federalismo: in due anni sono stati spesi tutti i fondi a disposizione, circa 8 miliardi di lire. Inoltre le procedure si sono semplificate e le risorse sono state destinate a interventi volti a modernizzare il settore. Un dato non scontato – ha ricordato Ianì – visto che la gran parte delle Regioni non sono state ancora in grado di indire un bando per l’accesso ai benefici: “qui trovate il Paradiso”, ha detto. Ora occorre fare un ulteriore salto di qualità: bisogna trovare una sintonia con il Governo per la costruzione del 7° Piano Triennale e migliorare le voci che garantiscono un futuro al settore, credito e centri servizi, in primo luogo. L’assessore Agostini ha detto che un federalismo che funziona ha bisogno di un interlocutore forte a livello centrale: “quello che è mancato in questi anni, con il Governo, che ci ha lasciato il pescato e si è tenuto il mare”. Una serie di “conflitti” e “tensioni” sono scoppiati a causa di scelte ministeriali (vicenda dei vongolari e possibilità per gli operatori di altre regioni di pescare nel nostro mare). Stessa cosa per il fermo pesca biologico, dove la Regione aveva fatto una proposta, che non è stata totalmente accettata e i contributi ai pescatori tardano ad arrivare e sono in arretrato di almeno due anni. Insomma, ha detto Agostini, ci vuole “concertazione” e un atteggiamento che sia “attento alle problematiche delle Regioni, sul piano concreto e non solo a parole”: per questo “avevamo proposto una cabina di regia nazionale, rimasta ‘lettera morta’, dove si potessero prendere in considerazione i vari aspetti delle deleghe”. Poi che bisogna “studiare” forme innovative per il credito, non solo rafforzando il Consorzio Fidi. Del credito marittimo ha parlato diffusamente il presidente nazionale Ianì, che ha ricordato che altri Paesi europei hanno sperimentato formule dove il mondo della pesca gioca da protagonista. Sono stati affrontati, poi, tanti altri temi. Quello della formazione, esperienza già partita e che verrà ripresa con un programma, che prevede corsi per 400 pescatori (Simone Cecchettini). Ancona può aspirare ad un vero porto peschereccio, sarebbe il primo in Italia veramente specializzato (Spartaco Rossi, direttore della cooperativa pescatori e motopescherecci di Ancona). Il fermo pesca si può anche allungare, da giugno a settembre, ma solo per la parte di mare entro le 5 miglia, lasciando libero il resto (Marco Pezzolesi, direttore cooperativa pescatori di Fano). Bisogna rafforzare la politica per la piccola pesca che riguarda oltre il 70% del settore (Ovidio Picciotti del Consorzio di San Benedetto). (e.r.)