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23/09/2002

QUATTRO CLIC PER ENTRARE NELLE MARCHE DELLA CULTURA Firmata l’intesa con le quattro Soprintendenze e la Conferenza Episcopale Marchigiana (CEM)sull'accessibilità alla banca dati catalografica.

Una banca dati del patrimonio culturale che in cinque anni, da fanalino di coda delle Regioni italiane, è diventata tra le prime in Italia, sia per quantità di schede catalografiche(65 mila inserite e 111 mila immagini), sia per la qualità degli strumenti scientifici utilizzati, che come esempio di collaborazione tra diversi livelli istituzionali. Una collaborazione che, questa mattina in Regione, è stata suggellata dalla firma di un protocollo di intesa “ sulla definizione dei livelli di utenza della banca dati regionale sui beni culturali” tra Regione Marche, le Soprintendenze ai Beni artistici, ai beni culturali, ai beni architettonici, per i beni archeologici e la Conferenza Episcopale Marchigiana (CEM). L’accordo è stato siglato per la Regione dal Direttore del Dipartimento Sviluppo Economico, Fabrizio Costa , in rappresentanza del presidente D’Ambrosio, dai soprintendenti Francesco Scoppola, Giuliano De Marinis, Paolo Dal Poggetto e da Monsignor Cleto Bellucci. “Questa ricchissima banca dati – ha commentato Fabrizio Costa- assume oggi ancora più valore perché si apre alla fruibilità e quindi potrà presto essere accessibile a tutti anche se con modalità diverse. Uno strumento importante di arricchimento per le Marche che va oltre la cultura poiché prevede anche finalità sociali e di tutela ambientale. ” “Fin da suo insediamento il governo D’Ambrosio- ha sottolineato Raimondo Orsetti, dirigente del Centro regionale Beni culturali che ha realizzato oltre 90 campagne di catalogazione e segue l’implementazione della Banca Dati- ha posto il sistema di catalogazione tra gli obiettivi strategici, consapevole che occorre prima conoscere, per poi valorizzare il patrimonio culturale marchigiano, ponendosi in un’ottica di servizio tra i vari attori sul territorio. Oggi,quindi, possiamo realizzare questa intesa tra enti e istituzioni che fino a pochi decenni fa non dialogavano e che ora , invece, non solo dialogano, ma lavorano insieme. La Regione Marche , inoltre, è sì arrivata tardi nell’attività di catalogazione, ma ha guadagnato molto terreno in cinque anni: siamo stati la prima regione a sottoscrivere un accordo ( il 31 maggio 2002) con il ministero per creare un unico Sistema informativo regionale per i Beni culturali ed ora possiamo dire di essere i primi a raggiungere un’intesa di questo tipo. Un’esperienza tutta marchigiana, condotta con le risorse professionali interne e che ha formato leve di catalogatori con la formazione di centinaia di giovani neolaureati.“ La Banca Dati sarà consultabile, attraverso il portale della cultura www.cultura.marche.it, secondo quattro gradi di accessibilità più o meno ampia alle informazioni contenute nelle schede. L’esigenza, infatti, è quella non solo di far conoscere, ma anche di tutelare il bene dal punto di vista della sicurezza. Il primo livello di fruibilità accessibile con password, è riservato alle Soprintendenze, agli Uffici del Catalogo e alla CEM: il secondo livello, con criteri di protezione più elevati, è accessibile dai Poli Catalografici provinciali che hanno assicurato un notevole contributo all’implementazione della banca Dati. Il terzo livello è riservato alle Università e agli studiosi che potranno essere autorizzati su specifica richiesta. Il quarto livello, una versione online per tutti, veloce e agile nella consultazione, è quello dedicato al “navigatore” interessato ai beni culturali delle Marche. “Un patrimonio potenzialmente illimitato – come lo ha definito il soprintendente ai beni culturali Francesco Scoppola- perché ogni giorno la cultura si arricchisce di nuove forme ma anche di nuove fonti documentaristiche e nuove scoperte. Una banca dati, quindi, che andrà via sviluppandosi seguendo anche e soprattutto criteri per verificare la veridicità delle informazioni. Un’esigenza che per ora “internet” non è in grado di garantire tout court e che va invece ricercata prioritariamente.” ( ad’e)