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19/09/2002

RIORGANIZZAZIONE DELL'OSPEDALE DI AMANDOLA, CONFERMATA LA CHIUSURA DEL "PUNTO NASCITA"

Chiude il punto nascita, parte la riorganizzazione dell’Ospedale di Amandola. La Giunta regionale ha confermato la chiusura dell’attività, disposta con una deliberazione dell’Azienda sanitaria 13 di Ascoli Piceno. Tecnicamente ha espresso un “giudizio di conformità” sulla decisione aziendale, che ha attivato un sistema di gestione delle urgenze ginecologiche, a fronte della soppressione della “sala parto”. Dati operativi (le nascite sono calate da 130 dell’anno 1998, ai 60 del 2001) e approfondimenti tecnici (il Progetto nazionale materno-infantile indica in almeno 300 il numero di parti necessari per mantenere aperta una struttura), hanno reso non più rinviabile le indicazioni del Piano sanitario regionale, che prevedono – per Amandola – un’attività ambulatoriale, e non di ricovero, per ginecologia e ostetricia. La chiusura del punto nascita si inserisce in un programma di riorganizzazione dell’Ospedale. Una scelta coerente con la proposta della Conferenza dei sindaci della Comunità montana dei Sibillini, che prevede il rafforzamento dell’emergenza, l’attivazione della lungo degenza, il potenziamento delle funzioni ambulatoriali e l’attivazione di una Rsa (Residenza sanitaria per anziani). Per ginecologia e ostetricia si indica la permanenza di una funzione di osservazione, senza il punto nascita. La riorganizzazione dell’ospedale di Amandola si è già mossa nella direzione indicata dalla Comunità montana, attraverso il potenziamento dell’emergenza, lo sviluppo dell’attività ambulatoriale e la previsione di una Rsa, già decisa e in corso di deliberazione. Un prossimo provvedimento riguarderà l’attivazione della lungo degenza. La decisione maturata dalla Regione e dall’Azienda sanitaria mira a salvaguardare la salute delle madri e dei bambini. Nell’Ospedale di polo di Amandola, diverse relazioni tecniche hanno evidenziato “gravi difficoltà organizzative nella gestione sicura del punto nascita, la cui attività è stata condotta con un complesso sistema di consulenze esterne di ginecologi, ostetrici e pediatri, data la carenza di personale specialista dipendente e la necessità di utilizzare lo stesso per la gestione dell’Ospedale di Ascoli”. Nell’ambito delle scelte di programmazione sanitaria, la Regione valuterà la collocazione definitiva dell’attività ora svolta dal punto nascita di Amandola.