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04/04/2002

SERVIZI AL CITTADINO. SONO SEI LE UNIONI DEI PICCOLI COMUNI DELLE MARCHE. LE RISORSE DEL BILANCIO REGIONALE.

“Piccoli Comuni crescono”, si potrebbe dire parafrasando il titolo di un famoso romanzo: crescono nella capacità di offrire servizi ai cittadini, in professionalità ed efficienza, pur mantenendo autonomia, protagonismo, gonfaloni e storia. E’ questo lo spirito con cui nascono le Unioni dei Comuni: una necessità per far fronte a sempre nuove competenze e minori risorse. Di questo si è parlato nel corso di un Convegno, presso la sede della giunta, organizzato da Regione, ANCI Marche e Lega delle Autonomie Locali, a cui hanno preso parte molti sindaci e rappresentanti degli Enti. Il problema dei piccoli Comuni non è solo marchigiano, degli oltre 8.000 italiani, un gran numero non supera i 5 mila abitanti. Il dato marchigiano è più alto della media nazionale: il 55%, su un totale di 246 Comuni, non supera questa soglia e il dato cresce in maniera significativa in provincia di Ascoli Piceno, dove sale al 71%. Il nuovo Titolo V della Costituzione affida ai Comuni un ruolo strategico, applicando il principio di sussidiarietà, perchè rappresentano il momento più vicino ai cittadini. E di questo la Regione è ben consapevole: le scelte fatte con il bilancio della giunta, tengono conto di questo, non sacrificando risorse in questa direzione, “non vogliamo – ha ribadito il vice-presidente Gian Mario Spacca - andare verso un nuovo centralismo, ma al contrario vogliamo valorizzare il protagonismo delle municipalità che, nel modello economico-sociale marchigiano, sono un fattore di crescita e sviluppo della nostra comunità”. Certamente – ha sottolineato – è più facile fare Unioni laddove c’è maggiore dimestichezza con una organizzazione centralistica dello Stato (Piemonte e Lombardia). Ma noi dobbiamo comunque operare per rendere più efficienti i servizi, salvaguardando l’autonomia degli Enti locali: di questo si terrà conto nella stesura dello Statuto della Regione e di questo si tiene già conto nel bilancio regionale, quando si dà priorità a quei servizi che si realizzano in forma associata. Tutti gli interventi hanno sostenuto la necessità di incentivare le Unioni, non quindi un modello “calato dall’alto”, com’era quello delle “fusioni”, ma un processo democratico, che nasce dalla volontà delle stesse popolazioni. In questo senso l’intervento del sindaco di Ancona e presidente dell’ANCI, Fabio Sturani, che ha riconosciuto alla Regione “questa sensibilità”, che si concretizza anche nella stesura di una proposta di legge che avrà, nel bilancio del 2002, oltre 500 mila euro per favorire proprio quelle aggregazioni, aspetto su cui si è soffermato l’assessore al bilancio Luciano Agostini. E i servizi che si possono raccordare sono i più disparati: per l’organizzazione dello stesso Comune (del personale, ragioneria), sportello per le imprese, servizi sociali, ma anche strutture ricreative e del tempo libero. Ogni realtà – ha sottolineato il sindaco di Spinetoli, Emidio Mandozzi, che coordina, per conto dell’ANCI, questo processo – deve poter scegliere su quali argomenti avviare la collaborazione. I dati dimostrano che laddove il processo è stato avviato, c’è la soddisfazione di tutti. In alcune realtà si è potuto costituire un corpo di polizia municipale, altrimenti impensabile senza l’Unione (ci vogliono almeno 6 vigili per costituire un corpo) con un vantaggio significativo in termini di sicurezza della popolazione, per una presenza maggiore davanti alle scuole, nei parchi pubblici, sul territorio in genere. Le Unioni nate fino ad ora, nelle Marche, sono sei, due in Provincia di Pesaro, tre in quella di Ancona e un’altra in quella di Ascoli Piceno, quest’ultima realtà la più significativa ed articolata, da “prendere ad esempio”, è stato detto. Di seguito le Unioni che si sono costituite: · Comuni dell’Alta Val Conca- Montefeltro (Mercatino Conca, Monte Cerignone, Montefelcino) con 4229 abitanti; · Comuni di Lunano e Sassocorvaro con 4654 abitanti; · Comuni di Belvedere Ostrense, San Marcello e Morro D’Alba con 5.753 abitanti; · Comuni di Castel Colonna e Monterado con 2.492 abitanti; · Comuni di Corinaldo, Barbara e Castelleone di Suasa con 8.399 abitanti; · Comuni della Val D’Aso (Altidona, Campofilone, Lapedona, Montefiore dell’Aso, Monterubbiano, Moresco e Pedaso con 12.018 abitanti. (e.r.) N.B. Nelle redazioni le foto dell’iniziativa