Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
03/04/2002

DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO, DAL 4 APRILE NUOVE FUNZIONI A PROVINCE E COMUNI

La pubblica amministrazione sempre più vicina al cittadino. Il decentramento amministrativo compie un passo fondamentale nelle Marche. Da giovedì 4 aprile 2002 la Regione Marche si “spoglia” di alcune funzioni, beni, risorse finanziarie (43 milioni di euro) e personale che vengono definitivamente assegnati alla titolarità di Province e Comuni. A partire da questa data, le Province assumono anche la piena titolarità sulla formazione professionale, in precedenza solo “delegata” dalla Regione. Su proposta del presidente Vito D’Ambrosio, la Giunta regionale ha approvato una delibera che trasferisce agli enti locali funzioni non oggetto di precedenti conferimenti (avvenuti a partire dal 1° gennaio e dal 1° luglio 1999). Si tratta di attribuzioni regionali, cioè prima svolte dall’ente regione e ora conferite a Province e Comuni. Non dunque, trasferimenti di deleghe dello Stato, ma di competenze proprie della Regione, che verranno gestite dalle amministrazioni pubbliche più vicine al cittadino. “Siamo la prima Regione in Italia a compiere un trasferimento di funzioni di così ampia portata – sottolinea il presidente D’Ambrosio – Siamo soddisfatti del lavoro svolto. Abbiamo costruito un atto impegnativo per tutta la comunità marchigiana con il consenso del personale ed esaudendo le legittime aspettative dei Comuni e delle Province. Sono state così smentite, con i fatti, anche le preoccupazioni di quanti paventavano un nuovo centralismo regionale, dopo la riforma dell’ordinamento locale. Per le Marche questo problema non esiste e la Regione lo ha dimostrato con tale atto”. Le funzioni conferite sono quelle previste dalle leggi regionali 38/98 (politiche del lavoro) – 45/98 (trasporti) – 13/99 (difesa del suolo) – 10/99 (riordino finzioni amministrative). Alle Province sono assegnate competenze riguardanti le acque minerali e termali, l’ambiente (inquinamento idrico e atmosferico, gestione dei rifiuti), la cultura (concessione contributi, finanziamento corsi musicali), l’edilizia pubblica, lavori pubblici (opere idrauliche, sistemazione degli alvei), sanità (farmacie), servizi sociali (volontariato), sport (impiantistica, contributi per le attività sportive), turismo (agenzia di viaggio), urbanistica (approvazione degli strumenti urbanistici), viabilità e trasporti (strade vicinali e provinciali, piani di bacino, contratti di servizio). Ai Comuni vengono riconosciute competenze nei seguenti settori: ambiente (inquinamento acque), edilizia pubblica (accertamento dei requisiti, riserve di alloggi), fiere – mercati – commercio (orari di apertura e chiusure dei negozi nel periodo turistico), lavori pubblici (consolidamenti, difesa dei centri abitati, porti), sanità (presidi sanitari, depositi di medicinali, strutture private ambulatoriali), viabilità e trasporti (piani mobilità, sicurezza trasporto su strada, rimborsi alle aziende di trasporto per rilascio titoli agevolati, classificazione strade comunali). Insieme alle funzioni, vengono assegnati a Province e Comuni le risorse finanziarie, organizzative e umane necessarie a gestire le nuove competenze. Complessivamente sono 493 i dipendenti regionali trasferiti alle Province: 119 a quella di Ancona, 145 a quella di Ascoli Piceno, 123 a quella di Macerata e 106 a quella di Pesaro e Urbino. Con il parere favorevole della Conferenza delle autonomie, tutto personale è stato assegnato alle amministrazioni provinciali, in considerazione dell’impossibilità di parcellizzare i trasferimenti a livello comunale. L’effettivo trasferimento dei dipendenti avverrà con successivi atti del dirigente regionale del servizio Personale. Gli stipendi saranno pagati dalla Regione fino al 30 giugno 2002, poi verranno accreditate alla Province i fondi necessari. Intanto viene loro riconosciuta una somma forfetaria di 258,23 euro (500mila lire) per ogni unità assegnata per far fronte alle spese generali di gestione. Alle Province vanno anche gli immobili regionali necessari per svolgere le nuove funzioni. In attesa del trasferimento definitivo, le amministrazioni provinciali di Ancona, Macerata, Pesaro Urbino avranno – in comodato gratuito – le sedi dei Servizi decentrati opere pubbliche e difesa del suolo, mentre alla Provincia di Ascoli Piceno viene messa a disposizione (a titolo gratuito) una porzione dell’immobile di Via Napoli 71. Fino al trasferimento definitivo, tutte le utenze sono a carico della Regione. Insieme agli immobili e alle suppellettili, alle Province vanno anche le autovetture in dotazione ai Servizi decentrati; quelle a noleggio sono a carico della Regione fino al riscatto e al successivo trasferimento alle amministrazioni provinciali. Province e Comuni subentrano all’amministrazione regionale nei diritti e negli obblighi derivanti dai contratti e dalle convenzioni stipulate in forza delle materie delegate. Per quanto riguarda le risorse destinate agli enti locali, la Giunta regionale ha istituito un Fondo unico con il quale vengono finanziate le attività trasferite. Sono complessivamente 43 i milioni di euro accantonati, suddivisi come dalla tabella seguente: Risorse correnti Risorse d’investimento Obbligazioni PROVINCE 39.758.655,55 1.087.285,41 1.291.142,25 COMUNI ------------- 748.862,50 645.571,12 TOTALE 39.758.655,55 1.836.147,91 1.936.713,37 Questa assegnazione – ha dichiarato il vicepresidente Gian Mario Spacca e assessore agli Enti Locali – va considerata quella finale, in grado di mettere gli enti locali nelle migliori condizioni di operare sulle materie delegate. L’assegnazione del Fondo avviene senza vincolo di destinazione, a parte il trasferimento di risorse statali a destinazione vincolata e di quelle correlate a funzioni delegate.