Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
19/03/2002

Convegno sull'eGovernment IL CITTADINO AL CENTRO DELL'INIZIATIVA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: UN CLIENTE CHE VA SERVITO, HA DETTO IL MINISTRO STANCA

“La Regione Marche, sul fronte della modernizzazione della Pubblica amministrazione, è in una posizione di forza”: l’affermazione è del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, che ha chiuso la mattinata dei lavori del Convegno “e-Government e sistemi regionali”. Una mattinata intensa, nel corso della quale si sono succeduti diversi interventi dei rappresentanti delle istituzioni, che hanno evidenziato come la cultura della collaborazione e della solidarietà tra enti sia ormai un patrimonio. Il presidente della giunta Vito D’Ambrosio, che ha aperto i lavori dopo i saluti del rettore Marco Pacetti e del sindaco di Ancona Fabio Sturani, ha sottolineato come la Regione abbia colto, già dall’inizio della passata legislatura, la carica innovativa della “rete”, lavorando da subito al processo di coordinamento tra tutte le strutture presenti sul territorio. Un grande impulso c’è stato con il Progetto Tellus, che è stato determinante per garantire una “ricostruzione veloce e trasparente”. Tutte le amministrazioni interessate sono collegate, insieme ad altri soggetti, come le organizzazioni di categoria e circa 1000 professionisti”. Un’esperienza che ha consentito di monitorare i lavori, “dandoci in ogni momento la fotografia esatta di quello che stava avvenendo. Ma la Regione è stata attiva anche a livello nazionale e, interregionale, con i rapporti di collaborazione creati con le Regioni del centro Italia. Ma soprattutto si è fatta carico di supportare quelle realtà territoriali piccole, che non avrebbero potuto fare da sole. Insomma, per D’Ambrosio, si è resa operativa la legge 241 sulla trasparenza della pubblica amministrazione, costruendo un modello, dove non c’è chi sta da una parte o dall’altra dello “sportello”, ma dove il cittadino con le sue esigenze è protagonista. Un concetto sviluppato poi dal vice-presidente e assessore all’Informatica, Gian Mario Spacca, che ha detto che sono due i tratti caratterizzanti della società marchigiana: il forte protagonismo dei singoli “soggetti”, ma anche la loro capacità di collaborazione, come dimostra il modello dei distretti industriali: ed è proprio questa seconda caratteristica, che la Regione vuole valorizzare perchè è importante lavorare per azzerare gli squilibri e assicurare un progresso armonico. Per far questo le risorse messe a disposizione per l’e-government sono significative, anche grazie agli interventi comunitari. Questo il quadro di riferimento: 7 milioni di euro nelle zone Ob.2; 4 milioni per i servizi al welfare (lavoro, formazione, educazione permanente); 6 milioni per il settore della sanità, per la riorganizzazione dell’emergenza sanitaria, la realizzazione del sistema unificato di prestazioni, la telemedicina; 5 milioni per l’evoluzione della rete telematica. A queste risorse se ne aggiungeranno altre che deriveranno dalla partecipazione al bando dell’e-government del Ministero. Su quest’ultimo aspetto, si è concentrato l’intervento di Giulio Di Petra, direttore dell’Ufficio Sviluppo egovernment Regioni ed enti locali. Di Petra ha illustrato lo spirito del bando (ha preferito chiamarlo Avviso), che sarà presto operativo (le domande dovranno essere presentate entro maggio) e che presuppone la presentazione di Progetti da parte di Regioni ed enti locali: l’obiettivo di medio periodo è quello di dare l’80% dei servizi all’80% degli utenti. Un obiettivo ambizioso, ma – ha detto – raggiungibile in realtà avanzate come le Marche, che già hanno fatto esperienze significative. Si ribalta la logica con cui si è fino ad ora operato, non è il cittadino che corre dietro alla Pubblica Amministrazione, ma il contrario. Sono stati quindi individuati una serie di “eventi” della vita di ciascuno (nascita, matrimonio, figli, residenza, costituzione di un’impresa, attività professionale), legando a questi i servizi corrispondenti: chi progetta dovrà quindi indicare a quale “evento” si riferisce con i servizi che è in grado di fornire. Questi verranno dati essenzialmente attraverso la “rete”, ma non solo, si utilizzeranno anche le altre modalità. Si arriverà alla carta d’identità elettronica, alla carta dei servizi. La parola è poi passata ai presidenti di ANCI (Fabio Sturani), UPI (Palmiro Ucchielli) e UNCEM (Maria Assunta Paci), che hanno sottolineato come la collaborazione tra istituzioni sia fondamentale per assicurare un livello standard dei servizi tra zone con opportunità diverse: in questo senso esperienze pilota come quelle di Jesi (il sito di un Comune in assoluto più visitato d’Italia), di San Benedetto (voto elettronico e pagamento dell’ICI) di Ancona (pratiche on line), diventano patrimonio di tutti. Il Ministro Stanca ha ricordato che il vertice di Barcellona dei capi di Stato ha messo in evidenza che dobbiamo, come Europa, fare uno sforzo per migliorare la competitività del nostro sistema e, non si può che partire dalla Pubblica Amministrazione: è ancora vissuta come un “freno”, per la sua lentezza, burocratizzazione e qualità dei servizi. “Non crea valore”, ma “lo sottrae”, “dà meno di quanto riceve”. Ecco perchè, e soprattutto in Italia (non siamo certo ai primi posti, ha detto) dobbiamo spingere l’acceleratore della modernizzazione, uscendo dalla logica delle “gerarchie” e, la “rete”, è uno strumento fondamentale proprio perchè annulla le gerarchie. E quanto al cittadino, che deve essere messo al centro dell’intero processo, Stanca ha detto che preferisce chiamarlo “cliente” perchè questo evoca il fatto che “va servito”. E’ un progetto quello del Governo, che prescinde dal colore politico delle amministrazioni, perchè punta al massimo di collaborazione: fra due giorni si riunirà un apposito Tavolo e i fondi da destinare sono per il momento 120 milioni di euro, come prima tranche, ma una seconda, di altri 150 milioni, sarà presto a disposizione. (e.r.) P.S. Nelle redazioni sono state inviate le foto della mattinata.