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01/02/2002

FRANA DI ANCONA, PROPOSTA DI LEGGE DELLA REGIONE

Frana di Posatora: sarà il Comune di Ancona a verificare l’agibilità degli edifici nell’area interessata dal dissesto idrogeologico del 13 dicembre 1982. Lo prevede una proposta di legge che la Giunta regionale ha presentato al Consiglio, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Ottaviani. Il testo si compone di soli due articoli. Modifica la precedente legge regionale 41/83 (“Provvidenze a favore della popolazione di Ancona colpita dal movimento franoso”) che, all’articolo 1 (terzo comma), chiariva che “tutti gli edifici situati entro il perimetro della zona della frana si intendono distrutti o da demolire o inagibili”. La nuova formulazione, invece, stabilisce che l’inagibilità vada accertata dal Comune, “sulla base della verifica delle condizioni di stabilità” delle singole abitazioni, diverse delle quali continuano a essere abitate. A distanza di diciannove anni - se la proposta verrà approvata dall’assemblea regionale - il Comune ha la possibilità di verificare, anche a seguito dei lavori di risanamento già eseguiti all’interno dell’area in frana, gli immobili da considerare agibili, ai quali rilasciare il certificato di abitabilità o agibilità. “L’attestazione – sottolinea l’assessore Ottaviani – andrà riconosciuta dopo l’attivazione comunale di un sistema di monitoraggio e la predisposizione di un piano di emergenza per la salvaguardia della popolazione”. Il monitoraggio dovrà riguardare l’area in frana e gli immobili dichiarati agibili, attraverso un sistema che consenta l’elaborazione dei dati forniti in tempo reale. “La proposta di legge – conclude Ottaviani – accoglie sostanzialmente la richiesta del Comune di Ancona, che ha fatto propria l’istanza dei proprietari degli immobili nell’area in frana. La Regione ha ritenuto opportuno prevedere solo che la staticità strutturale degli immobili venga certificata dall’amministrazione comunale, piuttosto che dalla perizia giurata di un tecnico abilitati. L’importante è che la nuova normativa recepisca le richieste dei cittadini che abitano nella zona interessata dal dissesto idrogeologico”. L’approvazione della proposta di legge, da parte del Consiglio regionale, libererà, di fatto, ingenti risorse del Comune di Ancona, che potranno essere investite diversamente. La certificazione dell’agibilità delle case eviterà, infatti, di riconoscere i contributi “di ricostruzione” ai proprietari degli immobili comunque inagibili “per legge”, distinguendo tra quelli realmente danneggiati e quelli che, invece, risultano inagibili non per le condizioni statiche e strutturali del fabbricato, ma perché insistono su un’area a rischio idrogeologico.