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31/01/2002

EMERGENZA SANITARIA, RAZIONALIZZAZIONE "TELEFONICA" DEL 118

Aggiornamento tecnologico per il “118” marchigiano, con un risparmio annuo di gestione stimato attorno al milione di euro (1 miliardo e 936 milioni di lire). Lo prevede una delibera della Giunta regionale, approvata su proposta dell’assessore alla Sanità, Augusto Melappioni. Tecnicamente verrà stipulato un nuovo contratto con Telecom, anticipatamente rispetto alla data di scadenza. Il rinnovo permette alla Regione di aggiornare il sistema telefonico, aumentare i servizi, razionalizzare le reti e i costi, eliminando le attrezzature obsolete, non più adeguate ai nuovi sistemi di trasmissione. Il nuovo contratto ha una durata di sei anni. Prevede il noleggi di apparati satellitari e il successivo acquisto della banca dati delle utenze telefoniche. Gli oneri del nuovo contratto sono a carico delle Aziende sanitarie interessate, che dispongono di fondi per la gestione dell’emergenza sanitaria. “Negli anni Novanta – sottolinea l’assessore Melappioni – le tecnologie della comunicazione hanno fatto passi da gigante, determinando un’evoluzione delle reti terrestri e satellitari. Oggi, inoltre, il servizio di emergenza richiede una integrazione forte tra la fonia e il sistema informatico, per gestire efficacemente gli interventi delle Centrali operative del 118. Tutto questo ha indotto la Regione a ristrutturare la rete, migliorandone il funzionamento e l’affidabilità, con un rientro economico significativo”. L’attuale servizio del 118 – progettato nel 1992, con la collaborazione dell’allora Sip, e terminato nel 1998 - si basa su una rete di centralini telefonici (distribuiti in 13 sedi), tra loro interconnessi attraverso reti provocali. Da ognuno dei 13 centralini si dispiega una rete di interconnessione con le varie sedi territoriali interessate all’emergenza sanitaria. La presenza di 13 centralini telefonici – così come pensata nel ’92 – ciascuno con un proprio operatore, appare ora eccessiva. Di fatto l’articolazione delle centrali operative è concentrata nelle quattro sedi di: Ancona, Ascoli Piceno, Macerata e Pesaro. L’automatizzazione del servizio, inoltre, passa attraverso l’utilizzo delle reti informatiche e radio, rendendo necessaria una semplificazione di quella fonica. Semplificazione imposta anche dall’evoluzione tecnologica. Tecnicamente verranno eliminati i collegamenti “dedicati”; digitalizzate le linee di accesso del 118, assicurando l’individuazione delle chiamate (numero telefonico degli utenti); eliminate le 13 centrali telefoniche e potenziate le quattro rimanenti, che verranno connesse tra loro attraverso due canali, garantendo anche un sistema di registrazione digitale (per aumentare il numero delle linee “in entrata”). L’attuale gestione del 118 costa, alla Regione, 3 miliardi e 800 milioni di lire (circa 1 milione e 962 mila euro) all’anno. Nel 1999 (ultimo dato certificato) la spesa telefonica è stata di 3 miliardi e 573 mila lire (1 milione e 845 euro), ripartita come segue (in lire): Ancona, 1 miliardo e 306 milioni; Pesaro, 1 miliardo e 29 milioni; Macerata, 842 milioni; Ascoli Piceno, 395 milioni. La spesa di Ascoli è stata inferiore a quella delle altre province, in quanto alcune Asl (come quella di San Benedetto del Tronto) hanno avviato solo nel 2000 il collegamento al 118. A partire dal 2000, dunque, i costi sono aumentati, facendo prevedere la stima dei 3 miliardi e 800 milioni di lire.