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Si chiama “servizio di sollievo” ed è la nuova struttura territoriale sociale a sostegno dei malati mentali e delle loro famiglie. Il servizio è volto, in particolare, a favorire la partecipazione alla vita sociale e lavorativa delle persone affette da disturbi mentali e ad alleviare il disagio e la solitudine dei familiari nel far fronte quotidianamente ai problemi di assistenza. Lo scopo è costruire una rete di accoglienza sul territorio - massimo tre servizi per ogni provincia - capace di intervenire nelle situazioni di difficoltà e sofferenza.
La delibera di costituzione è stata approvata dalla Giunta, su iniziativa dell’assessore ai servizi sociali Marcello Secchiaroli. Prevista una spesa di 2 miliardi, da suddividere tra le Province. L’erogazione dei contributi è condizionata alla sottoscrizione di specifici protocolli d’intesa nei quali Comuni, Aziende sanitarie locali, istituzioni pubbliche e private debbono indicare progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati, modalità organizzative, risorse economiche e strumenti operativi necessari per il raggiungimento degli obiettivi.
Il nuovo servizio è organizzato a livello distrettuale tra i Comuni degli Ambiti territoriali e sociali; opera in stretto collegamento con le strutture sociali e sanitarie presenti sul territorio; si avvale di personale specializzato scelto tra gli operatori dei Comuni e dei Dipartimenti di salute mentale. Un ruolo di rilievo spetta ai medici di base, alle famiglie e alle associazioni di volontariato. La struttura, più o meno simile a quella di un centro di aggregazione diurno, deve essere ubicata – è specificato nella delibera - nelle aree urbane, in una sede sociale e non sanitaria. La delibera è all’esame della competente commissione consiliare per il rilascio del prescritto parere.
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