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05/10/2001

PIANO TURISTICO TRIENNALE 2002/04, LA PROPOSTA IN CONSIGLIO

Le Marche a “caccia” di turisti. La Regione ha delineato strategie e scenari della promozione turistica per il prossimo triennio. Si punterà a proporre non un’immagine unitaria, ma una serie di “prodotti turistici garantiti”, capaci di attirare l’interesse dei villeggianti. Tra gli obiettivi, anche quello di incrementare i flussi provenienti dall’estero. Su proposta dell’assessore Lidio Rocchi, la Giunta ha presentato al Consiglio il “Piano triennale del turismo regionale 2002/04”, lo strumento di programmazione più importante del settore. Le linee guida degli interventi privilegiano l’informazione, l’assistenza e l’accoglienza; i sistemi on line, la pubblicità e la promozione; l’editoria; i mercati, le fiere; i marchigiani nel mondo; il Made in Marche. Il Piano diverrà operativo dopo l’approvazione del Consiglio regionale. È stato anche sottoposto all’esame della Conferenza regionale delle autonomie e del Comitato economico e sociale. “Il Piano triennale – commenta Rocchi – riconosce il comparto turistico come elemento fondamentale dell’economia regionale. Dopo un’ analisi del mercato internazionale, propone alcuni interventi per incentivare l’offerta del prodotto turistico e la domanda nazionale ed estera. Individua una serie di azioni per presentare le Marche come una meta ambita di vacanza, una destinazione turistica qualificata e accogliente. Sono previsti anche sostegni alla commercializzazione”. Con l’anno 2001 si conclude la programmazione del triennio 1999/01. La nuova tiene conto dei mutamenti introdotti dalla legislazione nazionale (legge quadro sul turismo), in merito, ad esempio, ai modelli di organizzazione individuati con i Sistemi turistici locali. Gli scenari mondiali degli ultimi giorni potranno sconvolgere le previsioni, ma l’assessore non si scoraggia: “Non si può che esprimere preoccupazione per quanto accaduto negli Stati Uniti ed è difficile prevedere come reagiranno i mercati nei prossimi mesi, specie se la crisi internazionale sarà lunga. È possibile che ci sia una perdita del mercato americano: in Italia gli arrivi sono stati 4 milioni, pari a 10 milioni di presenze. Di queste ultime, le Marche hanno beneficiato di soli 63 mila pernottamenti, una quota che può essere ampiamente compensata dal mercato nazionale ed europeo, incrementando gli arrivi nella nostra regione”. Le Marche mostrano un costante attrazione dei flussi turistici italiani e stranieri che alimentano una crescita di presenze che dura da diversi anni. Dal punto di vista delle strutture permane il loro basso tasso di utilizzazione, legato alla stagionalità degli arrivi. Rimane evidente la differenza tra costa ed entroterra, anche se si registra un recupero delle località montane. In termini assoluti la regione incide per il 5,2% sul totale delle presenze nazionali. Si trova al nono posto nella graduatoria delle regioni per movimento turistico, posizione che sale alla settima se si raffronta l’andamento con il numero dei residenti. Nel 2000 il turismo marchigiano ha registrato un fatturato globale di 2.563 miliardi di lire (530 in valuta estera) e 8.561 addetti ai lavori durante la stagione estiva (+5%). Si sono avuti 2 milioni e 143 mila arrivi (+5,8%) e 15 milioni e 582 presenze (+2,8%). L’86,4% del flusso turistico è alimentato dagli italiani, il 13,6% dagli stranieri. Il 38,3% dei turisti ha soggiornato in albergo, il 61,7% in strutture extr’alberghiere. La permanenza media è stata di 8 giornate. L’81% delle presenze si è concentrato nelle località balneari. I dati provvisori del 2001 segnalano un trend ulteriormente in crescita, valutabile tra il 2,5 e il 3,5%.