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03/10/2001

UNA DELEGAZIONE DEI SAHARAWI IN VISITA IN REGIONE. SPACCA "PERSEGUITE CON CONVINZIONE LA VIA DELLA PACE"

“Non dovete cedere alla disperazione per aprire il vostro cuore alla speranza e perseguire con convinzione la strada della pace. La Regione Marche, Giunta e Consiglio, darà il proprio contributo perchè cresca la sensibilità intorno alle vostre legittime aspettative e continueremo ad aiutarvi concretamente”: così Gian Mario Spacca alla delegazione del popolo saharawi in visita nelle Marche. Una delegazione rappresentativa - composta dal Governatore Khalil Sid Miamed, il sindaco della città di Yreifia e Kandut, rappresentante in Italia del Fronte Polisario - che è stata accolta, oltre che ddal vice-presidente, dall’assessore Cristina Cecchini e dai consiglieri Silvana Amati (anche responsabile regionale dell’associazione di amicizia con i saharani), Pietro D’Angelo e Adriana Mollaroli. Il Governatore, nel suo indirizzo di saluto, aveva infatti illustrato la situazione che vive questo piccolo popolo del Sahara occidentale, a sud del Marocco, di fronte alle Isole Canarie, poverissimo, di tradizione nomade e di religione mussulmana, “un Islam autentico – ha precisato - che ha sempre rifiutato il terrorismo.” Sotto la dominazione spagnola fino alla morte di Franco del 1975, si è trovato diviso tra Marocco e Mauritania; poi la Mauritania li ha abbandonati al loro destino, mentre una risoluzione dell’ONU del ’91, indicando un piano di pace, prevedeva un referendum per valutare la volontà del popolo all’autoderminazione. Un referendum, ha detto il Governatore, che è sempre stato ostacolato dal Marocco ed “ora il paese sta attraversando una fase di sconforto e sono in molti a pensare di abbandonare la pace per conquistare l’autonomia con la forza.” Un clima pericoloso, è stato detto, dove possono alimentarsi fenomeni di violenza e terrorismo. La popolazione con diritto di voto sarebbe di 86 mila persone, un numero considerato troppo elevato dal Marocco “perchè difficilmente controllabile nel caso di un referendum.” E quindi l’appello alla Regione Marche e al popolo italiano: “voi che siete una democrazia, assicurate i diritti anche agli animali, aiutateci nella nostra lotta per la vita, solo così possiamo sconfiggere il terrorismo.” E Spacca ha dato ampie assicurazione dell’interessamento della Regione, anche perchè il rapporto tra le Marche e il popolo saharawi non nasce adesso. Sono diverse infatti le iniziative di solidarietà e di amicizia, ma anche di aiuto concreto. Da ormai cinque anni, 60 bambini saharawi sono ospitati da alcuni comuni marchigiani, un progetto di formazione professionale di pronto soccorso per medici e infermieri è stato finanziato dalla Regione e, proprio ieri, a conclusione delle lezioni, si è svolta un’ esercitazione con relative simulazioni sulla terrazza del Palazzo nuovo della giunta. C’è inoltre il gemellaggio con la Regione di Dakla. Ma altre iniziative si stanno mettendo in piedi con la collaborazione di organizzazioni di volontariato e solidaristiche, a favore delle categorie più svantaggiate, per la creazione di pozzi nel deserto, ma anche per una campagna di sensibilizzazione sulla “causa saharawi”. (e.r.)