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05/10/2001

TRASFERIMENTO DELLA RICERCA ALLE IMPRESE. SE NE E' PARLATO A IESI IN OCCASIONE DELL'INAUGURAZIONE DEI NUOVI LABORATORI DELLA MECCANO.

L’inaugurazione dei nuovi laboratori della Meccano è stata l’occasione per una riflessione sui temi dell’innovazione e della qualità dei prodotti. In un incontro, che si è svolto oggi a Iesi, si è parlato dell’importanza di trasferire la ricerca alle imprese per aumentare il valore aggiunto e la qualità dei beni, un elemento fondamentale, in una società globalizzata, dove i prodotti diventano sempre più complessi e la loro vita sempre più corta. A parlare di questi argomenti il vice-presidente Gian Mario Spacca, il presidente della Meccano Gennaro Pieralisi, Renzo Tomellini della Commissione Europea-D.G. Ricerca, Alberto Musa direttore tecnico della SINCERT, (Sistema Nazionale di certificazione), Roberto Ciarlone responsabile per la qualità e la certificazione della Confindustria a livello nazionale, Marco Pacetti rettore dell’Università di Ancona e i rappresentanti delle categorie: Paolo Leonardi (Assindustria), Silvano Gattari (CNA) e Giorgio Cippitelli (Confartigianato). Un’occasione di dialogo, si diceva, ma anche “una festa”, ha sottolineato Spacca, in quanto l’inaugurazione del laboratorio della Meccano altro non è che un esempio concreto di come la “ricerca si possa mettere a disposizione delle imprese”. Si tratta di una struttura a cui il pubblico ha contribuito per un miliardo e 200 milioni: attraverso la Regione sono stati messi a disposizione i fondi comunitari dell’Ob. 2. Un’idea nata dalla collaborazione tra Meccano e NEMKO, società norvegese leader nel mondo nel settore della certificazione, da cui nasce il progetto della EQI (European Quality Institute), struttura giudicata dal Ministero delle Comunicazioni competente in materia di compatibilità elettromagnetica per alcune famiglie di prodotti del settore della meccanica. Vediamo, infatti, in concreto in cosa consiste la nuova struttura della Meccano-EQI: in particolare da due “camere semianacoiche”, con relativi laboratori, che servono a rilevare l’influenza, sul prodotto, di inquinamento acustico o elettromagnetico, autonomo o indotto. In una “camera” si verifica, per esempio, quanto rumore acustico può fare un elettrodomestico. Nell’altra “camera” si verifica la compatibilità elettromagnetica, cioè qual è la quantità di onde elettromagnetiche emesse nell’aria dall’apparecchio esaminato e quanto può essere considerato indotto da cavi elettrici o da altri prodotti. Tramite un’antenna di ricezione vengano rilevati i dati che vengono poi elaborati nell’attiguo laboratorio. Insomma una sofisticata struttura, ce ne sono solamente due in tutt’Italia, che è stata realizzata con il contributo determinante della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Ancona. Le prove che vi si svolgono consentono di verificare la conformità del prodotto agli standard e di conseguenza di realizzare i relativi certificati, oltre che naturalmente di suggerire le soluzioni per ottenere un prodotto che sia conforme, se si dovessero verificare delle anomalie. La soddisfazione che si respirava oggi è del tutto giustificata anche se, un po’ da tutti, è stata lamentata la scarsa sensibilità italiana nei confronti della ricerca. Dati alla mano: siamo il fanalino di coda nei brevetti, per esempio, la Germania incide per il 19%, l’Italia solo per il 3,5% a livello europeo. Una insensibilità che si trasforma in scarse risorse per la ricerca: il problema è stato posto dal vice-presidente Spacca, che ha detto che la Regione sta comunque facendo la sua parte, per quanto è possibile: nella gestione della legge nazionale 140 (innovazione e ricerca), lo stanziamento dell’anno scorso è stato di 9 miliardi, quest’anno aumentati a 12. Ma il problema è generale – ha ribadito Spacca – infatti, per la politica industriale, che è stata trasferita alle Regioni insieme alle competenze, l’anno scorso, per il secondo semestre, le risorse statali erano di 51 miliardi e, per l’intero 2001, solo 49 mld, di cui effettivamente assegnati il 50%. “Non vorremmo che questa fosse una strategia – ha sottolineato Spacca – per riportare le competenze a livello centrale.” Cosa questa in contro tendenza con la politica federalista, che tutti auspicano, a cominciare dalla Confindustria, che per bocca del suo rappresentante nazionale, Roberto Ciarlone, ha sottolineato anche l’importanza del risultato del prossimo referendum. La Meccano è uno dei Centri Servizi, attraverso cui la Regione, attua una politica a favore del sistema delle imprese marchigiane per migliorare la qualità del prodotto: nel periodo 1987-2001, ha destinato a queste strutture una cifra di oltre 50 miliardi. (e.r.)