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04/10/2001

CONFERENZA STATO-REGIONI SU PROTEZIONE CIVILE- D'AMBROSIO: NO AD UN MODELLO CHE RIACCENTRA LE COMPETENZE E HA GIA’ DIMOSTRATO DI NON FUNZIONARE

Roma, 4 ottobre. Le regioni italiane hanno affrontato, nella riunione della Conferenza dei Presidenti convocata dal presidente Ghigo a Roma presso la sede del Cinsedo, la discussione sul disegno di legge di conversione del decreto del 7 settembre scorso che contiene le disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di Protezione Civile. L’impostazione del provvedimento, assunto senza coinvolgere minimamente le regioni che in questo delicato settore hanno chiare e ben individuate competenze già trasferite dalle Leggi Bassanini, trova il netto dissenso della Conferenza dei Presidenti. La normativa, infatti, cancella, nella sostanza, tutte le esperienze positive e innovative che erano state condotte con il prof. Barberi in un campo dove la collaborazione ed il rapporto tra centro e poteri locali è risultato essenziale al buon funzionamento del sistema. Il presidente della Regione Marche D’Ambrosio aveva guidato due giorni fa una delegazione delle regioni all’incontro con il ministro Frattini, presenti anche ANCI e UPI, adoperandosi per riproporre e riaffermare l’esigenza di un modello cooperativo tra Stato e Regioni nel campo della Protezione Civile. “Ho riscontrato una certa sensibilità del ministro a rivedere dal fondo l’impianto della normativa – ha affermato D’Ambrosio – ma il Governo ci ha comunicato che l’interlocutore sarà il ministro dell’Interno Scajola e non più Frattini. E’ una decisione che lascia trasparire una chiara scelta: l’esecutivo vuole riaccentrare il modello organizzativo che in alcuni casi di grave emergenza (ad esempio il terremoto nelle Marche e in Umbria, le alluvioni e le esondazioni nel nord e sud del paese) aveva dimostrato di funzionare bene proprio perché cooperativo e coinvolgente anche le realtà regionali e locali. Le regioni non possono accettare il venir meno del principio di leale collaborazione, né tanto meno un impianto che risulta lesivo delle competenze regionali.” Cancellando l’Agenzia e le sue competenze, il Governo ha, nella sostanza, riportato la situazione ad un sistema fortemente centralizzato, che si è dimostrato inefficace in molte occasioni del passato. Con Barberi si sono vissute esperienze di proficua collaborazione in cui le Regioni e le Autonomie locali si sono sentite coinvolte pienamente nelle decisioni strategiche. Nel caso del sisma del ’97, i presidenti di Marche ed Umbria sono stati nominati commissari nei loro territori e tutte le Ordinanze sono state concordate con le regioni interessate. “Non dobbiamo cedere su nulla – ha sottolineato D’Ambrosio parlando alla Conferenza dei presidenti - né sul piano del metodo, né su quello del merito. Non possiamo inoltre rinunciare ai nostri rappresentanti nella Commissione Grandi Rischi e alla presenza delle regioni nella gestione e nel controllo dei fondi. Il modello che ci si propone è sbagliato, perché non consente di intervenire con efficacia nei territori nei casi di emergenza.” Anche altri presidenti hanno manifestato la loro contrarietà ad un sistema accentrato, che ha dato prova in passato di gravi lentezze ed inefficienze. Un chiaro no è stato inoltre espresso alla scelta di ri-prefettizzare la Protezione Civile. Secondo D’Ambrosio occorre seguire una strada che permetta di rivedere e riprogettare il modello, un obiettivo che si potrebbe ottenere più facilmente se il Governo ritirasse il disegno di legge. La Protezione Civile non si può gestire solo da Roma e pensare di ricentralizzarla è un errore strategico. Le Marche, insieme all’Emilia Romagna e ad altre regioni, presenteranno il ricorso alla Corte Costituzionale sul decreto del 7 settembre, fortemente lesivo delle prerogative regionali. Se, come tutto lascia prevedere, il Governo insisterà nelle sue scelte, e l’annunciata presenza di Scajola alla Conferenza Unificata lo conferma, le regioni esprimeranno parere negativo sul disegno di legge per la riorganizzazione della Protezione Civile.