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09/04/2001

BUONI CASA. INTERVIENE L’ASSESSORE OTTAVIANI: LE SCELTE FATTE SEGUONO I CRITERI CHE ANCHE L’OPPOSIZIONE HA VOTATO.

Interviene sul finanziamento per i buoni casa, l’assessore Roberto Ottaviani, dopo che alcuni organi di stampa hanno riportato dichiarazioni di consiglieri regionali come seguito di una polemica sollevata dopo la bocciatura, in sede di discussione del bilancio regionale, di un emendamento dell’opposizione. “La verità è che l’opposizione cercava un pretesto per uscire dall’aula – dice l’assessore – e quindi ha strumentalizzato il tema dei buoni casa. Non può essere altrimenti visto che i criteri che regolano l’intera questione sono oggetto di una deliberazione del Consiglio regionale votata il 29 febbraio dell’anno scorso all’unanimità, quindi anche dall’opposizione. In quel documento, che è poi il Programma di edilizia residenziale pubblica, vengono indicate le categorie di cittadini che possono fare domanda, così come le modalità di contribuzione a fondo perduto. La giunta non ha fatto altro che attenersi allo spirito di quella deliberazione. C’è da dire che i contributi non saranno erogati “a pioggia” , in quanto le graduatorie dei beneficiari sono formate in base al reddito dei richiedenti ed il numero dei contributi che saranno disponibili per ogni Comune è proporzionale al fabbisogno abitativo espresso dalle domande pervenute. E’ bene precisare che nelle Marche il 75 per cento delle famiglie residenti risulta avere una casa di proprietà, è questo un dato reale e non statistico, nel senso che non sono conteggiate le seconde case o terze case. Ritengo poi, ed è esattamente questo che ho detto nel mio intervento in Consiglio regionale, che il diritto alla casa non si debba risolvere solamente con la proprietà della stessa, ma con più interventi, compreso quello dell’aiuto alle locazioni: nel Programma di edilizia residenziale che citavo si assegna proprio a questa opzione la valenza maggiore, l’85 per cento degli oltre 100 miliardi a disposizione. Va tenuto conto del fatto che è mutato complessivamente il quadro di riferimento delle esigenze abitative: ci sono sempre più persone che hanno bisogno, anche per ragioni lavorative, di soluzioni temporanee, ci sono gli immigrati e, comunque, altre categorie di cittadini che non sono interessati a soluzioni definitive. Voglio aggiungere che, nel giro di un anno e mezzo, si esauriranno i fondi Gescal e diventerà necessario trovare altre forme di finanziamento, inutile dire che sarebbe bene che tutte le forze politiche presenti in Consiglio avessero presente questo problema e contribuissero a trovarvi una soluzione.” Inoltre vanno fatte alcune precisazioni rispetto a quanto pubblicato nei giorni scorsi. La domanda deve essere presentata in bollo non per una scelta della Regione, ma perché è la stessa la stessa legge (DM 20.08.1992 attuativo della L. 359/1992) a richiederlo. Si tratta comunque di una spesa di 27 mila lire e non di 50, visto che la marca da bollo interessa solo la domanda presentata nel Comune interessato. (e.r.)