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07/04/2001

CELEBRATA IN REGIONE LA GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE

No al pregiudizio. No all’indifferenza. No ai manicomi non ancora chiusi, come quelli giudiziari. No ai nuovi manicomi. No alla solitudine e all’isolamento in cui vivono i malati e i loro familiari. I minorati psichici non vanno custoditi e ghettizzati, ma curati. È quanto ha chiesto Anna Aras, presidente regionale Associazione famiglie Unasam, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. Una cerimonia celebrativa si è svolta in Ancona, presso la sede della Giunta regionale. L’associazione, fondata nel 1993, raggruppa oltre 100 organismi rappresentativi ed è presente in cinque regioni. Significativi i dati sul disagio mentale che sono stati forniti nel corso della manifestazione: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, 400 milioni di persone soffrono disturbi neopsichiatrici. In Italia l’1% della popolazione manifesta questi problemi e per 600 mila individui la patologia è molto grave. Nel ’97, inoltre, il suicidio è stata la quarta causa di decesso nella fascia di età degli adolescenti. “Per combattere la paura e il rifiuto della malattia mentale che serpeggia nella società – ha detto Aras – sono necessari un forte impegno politico e civile da parte delle istituzioni e dei mass media, entrambi strumenti di autorevolezza per incidere culturalmente sui cittadini”. Secondo la presidente, l’integrazione sociale dei malati passa attraverso il diritto al lavoro e all’abitazione. “Noi affermiamo – ha ribadito – che anche il lavoro è una cura, e quando viene negato è più difficile guarire. Ugualmente l’abitare fuori dalle strutture sanitarie è cura”. Molti Comuni, è la denuncia, non s’impegnano a costruire neppure le case popolari. Occorre, comunque, evitare di “concentrare in un unico palazzo più persone in difficoltà, altrimenti si rischia di creare un ghetto e spesso una polveriera di problemi più o meno gravi”. L’Unasam ha chiesto alla Regione che venga votato subito il Progetto obiettivo della salute mentale e che sia sostenuto da risorse adeguate. L’assessore regionale alla Sanità, Augusto Melappioni ha assicurato su questo aspetto: “La spesa attualmente destinata alla psichiatria è valutata in circa 90 miliardi, pari al 3% della quota di Fondo sanitario nazionale. Nel 2001 prevediamo di elevarla al livello del 4,5% (134 miliardi circa)”. Melappioni ha ricordato anche gli interventi in cantiere: approvazione del Progetto obiettivo, completamento della rete dei servizi, sviluppo dell’organizzazione dipartimentale, miglioramento qualitativo delle strutture di accoglienza, riorganizzazione dell’assistenza ai soggetti in età evoluta. La cerimonia ha registrato numerosi interventi di componenti della Consulta regionale per la salute mentale e testimonianze provenienti dal territorio, come quella della Struttura riabilitava residenziale “La Rugiada” di Piane di Falerone, o di San Benedetto del Tronto. Tra i relatori figuravano anche rappresentanti dell’area medica che hanno auspicato “il superamento dei vincoli (culturali, politici ed economici) che condiziono i servizi di salute mentale e una integrazione completa tra psichiatria e medicina ufficiale”. I lavori sono stati conclusi dall’assessore regionale ai Servizi Sociali. Marcello Secchiaroli ha invitato gli operatori a “utilizzare bene gli strumenti di partecipazione per affrontare compiutamente le problematiche mentali e favorire l’inserimento lavorativo dei malati psichici”. Tra le proposte avanzate, Secchiaroli ha suggerito la vendita degli ex ospedali psichiatrici (chiusi nelle Marche, in via definitiva, nel 1999) per realizzare alloggi destinati ai minorati mentali.