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21/03/2001

VITICOLTURA: 6 MILIARDI PER MIGLIORARE I VINI DI QUALITA’

Migliorare la qualità della produzione vitivinicola regionale attraverso il rinnovamento degli impianti e il contenimento dei costi. Sono le finalità del Piano operativo regionale di ristrutturazione e riconversione dei vigneti per la produzione di vini pregiati, approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura Luciano Agostini. Il Piano, di durata quinquennale, punta, in particolare, ad adeguare alle esigenze del mercato la produzione regionale dei vini a denominazione di origine controllata (doc) e a indicazione geografica tipica (igt), che è di circa 800 mila ettolitri l’anno, senza però incrementarne la produzione complessiva. La Giunta ha approvato anche le disposizioni tecniche e le procedure per l’avvio degli investimenti comunitari che ammontano complessivamente a 5 miliardi e 880 milioni. La superficie interessata è di 415 ettari, di cui 380 per interventi di reimpianto e 35 per quelli di sovrainnesto; in totale, il numero delle aziende che usufruiranno dei contributi è di 500 unità. Al fine di adeguare i nuovi vigneti alle esigenze della meccanizzazione integrale, sono previsti interventi sia sulle strutture di sostegno che sulla disposizione dei filari. Oltre alla riconversione dei vigneti mediante reimpianto e sovrainnesto, saranno effettuati anche interventi di ristrutturazione basati sull’introduzione di nuove forme di coltura e su una diversa collocazione dei vigneti. Il piano stabilisce, inoltre, i requisiti degli impianti per i quali si richiedono i benefici: 25 ettari di superficie minima vitata, nel caso di progetti collettivi presentati da associazioni di produttori vitivinicoli o da cantine sociali; 1 ettaro, se si tratta di progetti individuali. Il materiale vivaistico da utilizzare negli interventi deve essere esente da manipolazione genetica. Fondamentale ai fini dell’ammissibilità della domanda, il possesso, da parte dei conduttori, del diritto di reimpianto derivante dall’estirpazione di un proprio vigneto o del diritto di impianto trasferito da altra azienda. Il finanziamento è erogato sotto forma di contributo per i costi di ristrutturazione e riconversione dell’impianto e sotto forma di indennizzo per i mancati redditi a causa della realizzazione degli interventi. L’indennizzo può consistere nell’autorizzazione al reimpianto anticipato oppure nella corresponsione di una indennità di 2 milioni di lire per ciascun ettaro di superficie estirpata e reimpiantata o di 1 milione ad ettaro nel caso di sovrainnesti. Il contributo, erogato in forma forfettaria in conto capitale, varia da un minimo di 4 ad un massimo di 14 milioni ad ettaro, pari al 50 per cento della spesa ammissibile. I proprietari delle superfici vitivinicole impiantate con i finanziamenti del Piano non possono cambiare la destinazione produttiva dei terreni per almeno dieci anni. Le domande per la concessione dei contributi devono essere presentate alla Regione Marche, Servizi decentrati agricoltura ed alimentazione, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del Piano sul bollettino ufficiale della Regione. In base alle ultime rilevazioni, nelle Marche la superficie vitivinicoltura è di 23 mila ettari, di cui 10 mila a denominazione di origine controllata, il resto a indicazione geografica tipica e vini da tavola. Fino al ’95, sono stati estirpati, e in gran parte non più reimpiantati, circa 6.500 ettari di vigneti. Circa 30 mila le aziende, in gran parte di piccole dimensioni. La produzione di vini Doc e Igt è di 800 mila ettolitri: meno della metà del totale, che è di 1 milione e 800 mila ettolitri per un fatturato di circa 200 miliardi l’anno. Undici i vini doc, tra cui i rinomati Rosso Piceno e Verdicchio di Jesi. In forte incremento anche la richiesta della Lacrima di Morro d’Alba e della Vernaccia di Serrapetrona.