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02/03/2001

IMPIANTI SPORTIVI: NUOVI REQUISITI PER L’AUTORIZZAZIONE E L’ESERCIZIO DELLE ATTIVITA’ MOTORIO- RICREATIVE

I requisiti tecnici, igienico-sanitari e di sicurezza degli impianti e delle attrezzature per l’esercizio di attività motorio-ricreative saranno determinati dalla Giunta regionale con un apposito regolamento. Viene così a cadere, per numerosi operatori pubblici e privati, l’obbligo di adeguare gli impianti alle disposizioni del decreto ministeriale 18.3.96 sulla pubblica sicurezza, che riguardano essenzialmente grandi strutture nelle quali si svolgono manifestazioni sportive regolate dal Coni o dalle Federazioni riconosciute. L’apertura e l’esercizio degli impianti restano, comunque, subordinati all’autorizzazione dei Comuni che, oltre alla conformità degli impianti, dovranno anche verificare il rispetto di alcuni requisiti, come la stipula una polizza assicurativa a favore degli utenti, l’impiego di un direttore tecnico diplomato presso l’Isef e di un medico specializzato in medicina dello sport. Nel rilasciare l’autorizzazione, i Comuni devono, inoltre, indicare le attività svolte, le attrezzature consentite e il numero massimo ammissibile degli utenti. Lo ha deciso, su proposta dell’assessore allo sport Lidio Rocchi, la Giunta Regionale, che ha approvato le norme di modifica della legge regionale n. 47/1997 sugli “Interventi per la promozione e lo sviluppo della pratica sportive delle attività motorio-ricreative”. In base alle nuove disposizioni, il regolamento di attuazione stabilisce i requisiti degli impianti e delle attrezzature, disciplina le modalità per il rilascio dell’autorizzazione, la vigilanza sulle attività, il controllo degli impianti e i casi di revoca o sospensione dell’esercizio. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale dovrà approvare il regolamento, al quale i Comuni dovranno poi uniformare i loro piani edilizi ed igienico-sanitari. Entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore del regolamento, i proprietari degli impianti dovranno adeguare le strutture alle prescrizioni del regolamento e presentare al Comune la richiesta di autorizzazione, pena la cessazione dell’attività. In caso di inosservanza, sono previste la chiusura temporanea dell’impianto e sanzioni amministrative fino ad un massimo di 18 milioni di lire. Secondo i dati Censis, nelle Marche gli impianti sportivi sono 2.951, di cui 334 piste anulari, rettilinee e pedane di atletica leggera, 590 campi di calcio, 739 palestre polivalenti, 230 palestre semplici ,76 impianti di pallacanestro, 61 di pallavolo,763 campi di tennis, 158 piscine. Le persone che praticano attività sportiva sono 330 mila; i tesserati alle federazioni che esercitano attività agonistica 95 mila, le società sportive riconosciute dal Coni 2 mila e quattrocento, una decina gli enti di promozione sportiva, oltre cinquecento le manifestazioni sportive che ogni anno si svolgono nella regione. In totale, il giro di affari è di circa 1.200 miliardi, pari al 2,5 per cento del prodotto interno lordo.(s.p.)