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06/03/2001

LA TESTA RITROVATA DEL KOUROS MILANI

Lo scorso 25 novembre veniva inaugurata la mostra Kouroi Milani. Ritorno a Osimo, dedicata alle due statue rari esempi in Italia di arte greca del periodo arcaico (VI sec. a.C.). A distanza di poche settimane, precisamente il 20 dicembre, veniva ufficializzato dalla Soprintendenza Archeologica di Ancona il ritrovamento della testa, che si credeva perduta per sempre, del piccolo Kouros acefalo soprannominato Apollino Milani. Grazie alla generosità del proprietario, il Principe Antonio Barberini, la testa dell’Apollino Milani sarà collocata sul torso della statua in mostra a Osimo e sarà visibile fino al 30 giugno 2001. Per celebrare l’evento il Comune di Osimo ha organizzato una cerimonia ufficiale. La comunicazione ufficiale del ritrovamento della testa dell’Apollino Milani, giunse il 20 dicembre dopo che il soprintendente archeologo Giuliano De Marinis e il funzionario archeologo Maurizio Landolfi, autore del ritrovamento e del riconoscimento del reperto, avevano effettuato la prova più importante: la collocazione della testa, recentemente rinvenuta in collezione privata osimana, sul piccolo Kouros Milani (Apollino). La prova schiacciante che avvalora tale conferma, è l’assoluta aderenza della testa con il resto della scultura tanto da riuscire a sostenersi sul collo mozzato in maniera autonoma. Il ritrovamento della testa, raffigurante un giovane dai lunghi capelli intrecciati, costituisce un fatto di enorme valenza culturale considerata l’importanza dei due Kouroi Milani, rari esempi in Italia di arte greca del periodo arcaico presenti nella Collezione Briganti Bellini di Osimo fino al 1902, quando furono acquistate da Luigi Milani per il Museo Archeologico di Firenze. I Kouroi Milani, attribuiti, secondo le ipotesi più accettate, l’uno ad un ambiente attico provinciale, con datazione intorno al 530 a.C., l’altro, forse di pochi decenni posteriore alla prima, all’ambito attico più proprio, sono viste a Osimo nel 1741, come attestato da un carteggio conservato nella biblioteca Oliveriana di Pesaro. Nel carteggio infatti l’Abate Olivieri di Pesaro scrive al canonico osimano Luca Fanciulli chiedendo notizie di quelle due statue greche da lui ammirate due decenni prima nel Giardino del Vescovado, in occasione di un soggiorno ad Osimo, ov’era stato ospite del Vescovo Pompeo Compagnoni. Confluite poi nella collezione di antichità della nobile famiglia Briganti – Bellini, le due sculture rimasero nella città marchigiana fino al 1902, quando Luigi Adriano Milani, Direttore del R. Museo Archeologico di Firenze, le acquistò per tale museo, dove tuttora si trovano. L’interesse per questi monumenti di straordinaria forza e bellezza, è aumentato dall’incertezza sulla loro origine, che dovrà costituire un indirizzo di più approfondita ricerca. Al di là della provenienza delle due sculture, comunque, esse rappresentano uno dei fenomeni artistici più rilevanti dell’arcaismo greco, che vede altri rappresentanti di varia epoca diffusi nel mondo adriatico (questi con accertata provenienza archeologica) e nelle Marche stesse: il piccolo Kouros da Pioraco (MC) ed in Emilia Romagna quello di Marzabotto, di cui rimane il frammento della bellissima testa lavorata. Le opere di Pioraco e Marzabotto, presenti nel catalogo De Luca, saranno esposte in mostra a Osimo a partire dal 17 marzo 2001. Per informazioni è comunque possibile prendere contatti con la Soprintendenza Archeologica per le Marche di Ancona (tel. 071 2074829); per il catalogo della mostra Kouroi Milani – Ritorno ad Osimo ci si può rivolgere invece al Centro Beni Culturali (tel. 071 34081/ 34085). SCHEDA TECNICA MOSTRA: Kouroi Milani – Ritorno ad Osimo nell’ambito del progetto generale Piceni, popolo d’Europa Iniziative collaterali 1. Convegno Internazionale di Studi I Kouroi greci nel Mediterraneo (giugno 2001) nelle sedi di Osimo e di Urbino 2. Kouroi Milani - realizzazione dei due calchi da collocare nell’istituendo Museo Archeologico di Osimo 3. Mostra fotografica permanente dei Kouroi greci del mediterraneo da collocare nell’istituendo Museo Archeologico di Osimo SEDE: Osimo (AN) – Palazzo Campana, Piazza Dante 5 (sede della Biblioteca e pinacoteca comunale) PERIODO: 25 novembre 2000 – 30 giugno 2001. Dal 17 marzo 2001 la mostra sarà arricchita della presenza del Kouros di Pioraco ed del Kouros di Marzabotto ENTI PROMOTORI: Regione Marche - Assessorato alla Cultura, Centro Beni Culturali e Comune di Osimo in collaborazione con Soprintendenza Archeologica per le Marche, Soprintendenza Archeologica per la Toscana, Provincia di Ancona, Università di Urbino, Università di Padova e Istituto Campana di Osimo COMITATO SCIENTIFICO: Coordinamento: Giuliano de Marinis (Soprintendenza Archeologica delle Marche). Membri: Lorenzo Braccesi (Università di Padova, Presidente), Maurizio Landolfi (Soprintendenza Archeologica delle Marche), Angelo Bottini (Soprintendenza Archeologica della Toscana), Mario Canti e Paola Marchegiani (Regione Marche), Mario Luni e Mareva Cardone (Università degli Studi di Urbino) CURATORI: Giuliano de Marinis e Maurizio Landolfi (Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, Ancona) CATALOGO: De Luca, Roma ORARIO: Feriali 17.30-19.30; festivi 10-12.30; 17.30/ 19.30. Fuori orario per gruppi e scolaresche su prenotazione INGRESSO: £. 5.000 INFORMAZIONI: Comune di Osimo, tel. 800 228800 UFFICIO STAMPA: Regione Marche, tel. 071/ 8062301; Centro per i Beni Culturali, tel. 071 34081/ 34085; fax: 33753 WEB: www.comune.osimo.an.it