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20/12/2000

IN REGIONE IL CONVEGNO EUROPEO HORIZON SUL COLLOCAMENTO AL LAVORO DI PORTATORI DI HANDICAP

Con il completamento della formazione dei trenta operatori che opereranno per il sostegno e l’orientamento al collocamento mirato dei portatori di handicap prende il via un percorso che rappresenta un’innovazione epocale dello stato sociale, la cui riforma è al centro dell’attenzione nazionale e regionale. Questo, in sintesi, è emerso al Convegno Europeo sull’inserimento al lavoro dei disabili, organizzato dalla Regione e durante il quale sono stati riassunti i risultati del progetto Horizon "Integrazione e Occupazione", realizzato dalla struttura della Formazione Professionale e lavoro della Regione. All’iniziativa, coordinata dal direttore dell’Armal, Fabio Montanini, ed alla quale hanno partecipato relatori tedeschi e spagnoli, sono intervenuti l’assessora al Lavoro ed alla formazione professionale, Cristina Cecchini, e quello ai Servizi sociali, Marcello Secchiaroli. Per entrambe la figura dell’operatore sociale è una novità veramente importante: grazie alle competenze acquisite, infatti, sarà l’anello di congiungimento fra il territorio, il sistema produttivo, le istituzioni ed i bisogni dei disabili, in un’ottica di utilizzo di strumenti avanzati di orientamento e consulenza alle aziende e personalizzazione degli inserimenti dei soggetti interessati. “Obbiettivi – ha detto Secchiaroli – che sono parte integrante della filosofia del Piano sociale della Regione che prevede non più solo assistenza come in passato, ma integrazione fra i temi della qualità della vita, strettamente legati, nel caso delle categorie protette, all’inserimento sul lavoro.” “Sono stati formati 30 operatori in tutta la regione – ha aggiunto la Cecchini - con l’obiettivo di aprire un dialogo nel sociale per attivare il processo di lavoro in rete ed interventi personalizzati per i soggetti in condizione di handicap.” Il progetto, iniziato lo scorso anno, è stato realizzato con due percorsi di specializzazione per operatori della mediazione, occupati presso i servizi territoriali pubblici e privati per l’inserimento lavorativo. Parte del percorso è stato realizzato con momenti di progettazione in situazione lavorativa e visite guidate per la conoscenza di metodologie già attive in Italia e all''estero. Ha fatto seguito la sperimentazione, iniziata a giugno, di 40 percorsi di inserimento (10 soggetti disabili per provincia) attraverso tirocini on the job (sul lavoro) di 150-400 ore. Sono stati costituiti 4 servizi specialistici provinciali denominati N.I.L.H (Nuclei d’Inserimento Lavorativo di persone in Handicap), composti da operatori formati nella seconda fase. I N.I.L.H hanno lavorato allo studio di una metodologia di lavoro e alla programmazione settimanale per la costruzione della rete, con il compito di realizzarla con i soggetti delegati all’inserimento di soggetti disabili: i servizi socio-sanitari e per l’impiego. Hanno progettato, attivato e accompagnato i già citati 10 programmi di inserimento e altrettanti tirocini formativi e di orientamento, per ogni provincia. In raccordo con i servizi di Comuni e AUSL per l’accoglienza e presa in carico del soggetto disabile, sono stati utilizzati strumenti quali: ricerca e contatti con aziende, analisi di postazioni lavorative, ricerca di mansioni idonee, mediazione finalizzata alla soddisfazione reciproca di utente ed azienda per aiutare il primo ad inserirsi con un percorso formativo qualificante e la seconda ad accoglierlo e gestirlo. “E’ stato sperimentato – ha aggiunto Secchiaroli - anche un servizio specialistico come strumento per limitare le distanze fra bisogni e aspettative della persona disabile e le esigenze di aziende e sistemi produttivi.” “Il tutto – ha specificato Cristina Cecchini - attraverso l’incontro tra utente ed azienda, la stesura dei tempi e modi del programma di inserimento, la consulenza sulle normative più efficaci, il tutoraggio e sostegno, il monitoraggio e la verifica finale.Interlocutore privilegiato, infatti, sono i servizi per l’Impiego, dove si dovrebbe realizzare l’incontro lavoratore/azienda, con i quali sono state selezionate aziende e strumenti per i tirocini, a seconda dei casi e delle province.” E'' l''operatore della mediazione che tiene le fila del processo, interagendo in una rete multidisciplinare di soggetti che partecipano alla progettazione e gestione di inserimenti mirati. Senza tale specialista gli interventi risultano spezzettati e poco accompagnati nel tempo con il risultato che, pur ottenendo un collocamento ideale all''inizio, l’incontro tra domanda e offerta si deteriora producendo insoddisfazione e disoccupazione fra i disabili. La sperimentazione, iniziata a settembre e conclusasi con buoni risultati a novembre, dimostra questo e tanto altro ancora; tant''è che più del 50 % dei 34 tirocini attivati sono diventati rapporti di lavoro stabile.