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18/12/2000

PROTEZIONE CIVILE E PREVENZIONE DEGLI EVENTI ALLUVIONALI

Oltre 4 miliardi di lire per ampliare la rete meteo idropluviometrica a oltre 100 stazioni di monitoraggio La rete d’osservazione e allerta meteoidropluvimetrica del comparto Romagna-Marche, compresa nell’area fra i fiumi Reno e Tronto, verrà potenziata: l’attuale struttura di monitoraggio a terra verrà migliorata ed estesa a circa 100 stazioni di rilevamento. La spesa, di 4 miliardi e 260 milioni di lire, è inserita fra i finanziamenti nazionali per l’attuazione della cosiddetta legge ‘Sarno’. E’ uno strumento di grande importanza nell’ambito del sistema di protezione civile poiché consentirà previsioni in tempo reale degli eventi alluvionali e darà efficacia e tempestività alle operazioni di prevenzione e soccorso. Il progetto d’integrazione al sistema già esistente è stato elaborato dal Servizio idrografico e mareografico del Dipartimento nazionale, unitamente ai servizi tecnici delle Regioni Emilia-Romagna e Marche ed è stato deliberato dalla giunta regionale, su iniziativa dell’assessore Lidio Rocchi. Con lo stesso atto, la giunta ha anche approvato il testo della convenzione con la Regione Emilia-Romagna per realizzare gli interventi inseriti nel progetto e mantenere in costante ed efficace funzionamento il sistema generale. In particolare il progetto prevede l’installazione delle nuove stazioni, circa 60, la gestione e manutenzione dei sistemi di raccolta, analisi ed elaborazione e la creazione della banca dati per fornire informazioni a tutti i soggetti operanti nella gestione del territorio, anche al di là degli interventi di protezione civile. Il progetto s’inquadra nel programma nazionale della legge 267/98 (la legge Sarno, appunto), che, oltrechè potenziare su tutto il territorio i sistemi previsionali gestiti dalle Regioni, unifica il loro funzionamento sotto il profilo metodologico per consentire l’interfacciamento e il ‘dialogo’. Una scelta che potrebbe avere riflessi scientifici innovativi sullo studio delle derive e delle ipotizzate variazioni meteo climatiche ed alla quale la Regione Marche, essendo stata fra le prime a partire con la rete d’allerta idrogeologica, ha partecipato insieme ad altre sei Regioni, attraverso i tecnici che fanno parte del Comitato tecnico nazionale. (fb)