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01/12/2000

CONVEGNO DELLA POLITICA INDUSTRIALE A PESARO. RELAZIONALITA' TRA TUTTI I SOGGETTI DELLO SVILUPPO. SI RIFLETTE SULLE LINEE DEL PIANO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE.La relazione del vice-presidente Spacca. Oggi gli interventi di Letta e De Rita.

Si è aperto questa mattina, al Centro Congressi Campanara di Pesaro, il Convegno sulla politica industriale e sul ruolo che le Istituzioni devono assumere, in considerazione ai nuovi scenari in cui si opera: frammentazione, globalizzazione, dematerializzazione e velocità del cambiamento. Una riflessione che, avviata da tempo, trova nella giornata di oggi un momento di sintesi, vista anche la grande partecipazione di associazioni di categoria, imprenditoriali e sociali, istituti di credito, centri servizi, enti locali, singoli imprenditori, oltre a parlamentari, consiglieri regionali e membri del governo regionale. La riflessione di quest''anno è una continuità rispetto ai precedenti appuntamenti di Jesi ''98 e Senigallia ''99 e avviene in un contesto particolare per una serie di motivi. Si sta lavorando alla stesura di un nuovo Statuto regionale, che dovrà far corrispondere il modello istituzionale al modello di sviluppo, come ha ricordato Luigi Minardi nel suo intervento. Il processo di trasferimento dallo Stato alle Regioni è completato e ciò comporta anche una maggiore responsabilizzazione da parte degli enti locali: su questo aspetto si è soffermato il sindaco di Pesaro Oriano Giovannelli, che ha auspicato un dialogo forte con le realtà locali perché, ha detto, una amministrazione efficiente e che funziona "è un fattore di sviluppo." E quello del clima di fiducia per consentire un''armonica crescita del nostro sistema produttivo, dove la competitività di sistema si coniuga con la sicurezza sociale, è il tema che ha animato i lavori di questa mattina. Dapprima con l''intervento del vice-presidente Gian Mario Spacca che ha ricordato che questo clima è anche giustificato dal fatto che, nel primo semestre del 2000 (dati ICE) le nostre esportazioni sono cresciute del 21% rispetto all''analogo periodo del 1999. E, raffrontando i dati di quest''anno della classifica delle principali imprese marchigiane, elaborati dalla Fondazione Merloni, con i risultati del campione Mediobanca, emerge che le imprese regionali hanno registrato una crescita del fatturato del 2,8% contro l''1%, dell''utile operativo dell''8,7% contro l''8,1%, dell''occupazione del 2,7% a fronte di un calo nazionale del 2,3%. Inoltre, cosa anche questa rilevante, la crescita delle esportazioni delle Province di Macerata ed Ascoli è superiore alla media nazionale. Lo stesso tasso di disoccupazione è la metà di quello nazionale e si attesta intorno al 5,5%, dato destinato a diminuire ulteriormente, secondo la fonte Prometeia. La sfida di questo momento - ha detto Spacca - è quella di aumentare la RELAZIONALITA'' tra tutti i soggetti dello sviluppo, sia pubblici che privati, mettendoli in rete e aiutando la loro comunicazione e utilizzando il naturale luogo di incontro, che è il TERRITORIO. Molto può fare la Pubblica Amministrazione per facilitare questa comunicazione. Sicuramente l''effettiva semplificazione delle procedure, dei meccanismi e la riduzione dei tempi per l''erogazione delle agevolazioni; inoltre mettere insieme tutte le forme di agevolazione, indipendentemente da chi le attiva (UE, Stato, Regione) e promuovere l''informazione alle imprese delle possibilità esistenti. Ma l''intervento di Spacca si è soprattutto incentrato su quello che rimane il principale obiettivo di questo convegno: riflettere sulle linee del Piano delle attività produttive, uno strumento di programmazione che dovrà essere agile e snello. Un Piano a cui è possibile mettere le mani ora, che c''è stato il passaggio di deleghe, di risorse e la Regione è subentrata allo Stato attivando tutte le Convenzioni necessarie. Sono nove gli obiettivi generali che il Piano deve perseguire: - aumento della competitività di sistema del tessuto produttivo; - crescita innovazione, qualità; - internazionalizzazione; - capitalizzazione ed equilibrio finanziario; - formazione ed incremento qualitativo dell''occupazione; - infrastrutture per lo sviluppo; - miglioramento ambientale, risparmio energetico, e fonti rinnovabili; - riduzione delle disparità socio-economiche e territoriali; - miglioramento del rapporto Pubblica Amministrazione e imprese. Prima dell''intervento del prof. Valeriano Balloni, è stato mostrato il sito www.marchentilocali.it, già operativo e attivato dal Servizio Informatica della Regione, che rappresenta proprio il luogo dove Regione ed enti locali possono dialogare. Si pensa anchew a trasformare il Servizio Enti locali della Regione in uno sportello di riferimento proprio per Comuni, Province, CM. Balloni ha concentrato la sua attenzione sull''importanza dell''innovazione tecnologica, quindi della formazione e della conoscenza, e ha detto che la Regione ha la possibilità di aiutare progetti mirati. Si sono poi costituiti due gruppi di lavoro. Uno riguarda INNOVAZIONE, IMPRENDITORIALITA'' E NEW ECONOMY-tecnologia, finanza e organizzazione: è coordinato dai dirigenti regionali Pietro Marcolini (Industria e Artigianato) e Lucio Forestieri (Informatica). L''altro CAPITALE SOCIALE E FATTORI ISTITUZIONALI-lavoro, formazione, infrastrutture e sicurezza sociale: è coordinato da Marco Bellardi (Lavoro e Formazione). Nel pomeriggio sono previsti gli interventi del Ministro Enrico Letta e del presidente del Censis Giuseppe De Rita, a le conclusioni della giornata saranno del presidente della giunta Vito D''Ambrosio. (e.r.) ECONOMIA REGIONALE ALCUNI DATI · Numero delle imprese: circa 170 mila, una ogni 8 abitanti. · Esportazioni: superano il valore di 12 mila miliardi di lire e sono proiettate in tutto il mondo. I dati ICE relativi al periodo gennaio-giugno 2000 ci dicono che le esportazioni sono cresciute, rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, del 21,1%. · Il tasso di disoccupazione è attestato al 5,5%, la metà di quello nazionale. · Il Prodotto Interno Lordo è del 2,5%, risulta accresciuto dello 0,4% rispetto al 1998. · Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto di oltre 1 punto rispetto all’anno precedente (28,9% del 2000, nel 1999 era 27,8%). · I 2/3 delle aziende certificate, annualmente nelle Marche sono sostenute da interventi regionali. ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA DA PARTE DELLA REGIONE · DOCUP Obiettivo 2 2000-2006. L’industria e l’artigianato sono interessati nell’Asse 1 (Sviluppo e rafforzamento del sistema produttivo), che riguarda il 47% del risorse complessive, per un totale di 192 miliardi. · Il Fondo unico per l’Industria, per l’anno 2000, comprende 51,7 miliardi trasferiti alla Regione dallo Stato a partire dal II° semestre. Tali fondi verranno per quest’anno ripartiti seguendo, in grandissima parte i criteri adottati fino ad ora dallo Stato. · Un miliardo è stato destinato quale contributo all’attivazione degli sportelli unici per gli enti locali: sono 228 i Comuni che sono stati interessati e che si sono visti finanziare progetti presentati in forma singola o associata. · Interventi per lo sviluppo e la qualificazione dell’artigianato marchigiano (l.r. 33/97, rifinanziata con la l.r. 14/2000). Queste le voci principali riferite all’anno in corso: Contributi all’Artigiancassa (attivati 264 miliardi di investimenti); cooperative di garanzia (7,5 miliardi); apprestamento di aree artigiane (oltre 4 miliardi); sostegno agli investimenti innovativi (5,750 miliardi); incentivi all’associazionismo (1,7 miliardi); artigianato artistico e di qualità (2,2 miliardi); ammodernamento delle imprese (oltre 1 miliardo); tutela della sicurezza sul lavoro (1 miliardo). · Interventi a favore delle attività economiche colpite dal sisma: impegnati circa 13 miliardi. La voce più consistente è quella relativa al lucro cessante (totale erogato oltre 5 miliardi). · Legge sulla qualità (l.r.13/2000). Impegnati circa 7 miliardi. · Sono stati destinati 3 miliardi per i COICO (Comitati di indirizzo e coordinamento nelle aree a valenza distrettuale). Per il momento i COICO sono 5 e sono stati promossi in via sperimentale. Ne sono partiti 4.Incentivi per il risparmio energetico. Sono stati stanziati oltre 15 miliardi, praticamente tutti impegnati, che hanno attivato investimenti per 61 miliardi.