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01/12/2000

LOTTA ALL'AIDS - CONFERENZA REGIONALE. MELAPPIONI: "NON ABBASSARE L'ATTENZIONE, NONOSTANTE LE NOTIZIE POSITIVE SULLE TERAPIE"

“Se le notizie sull’efficacia delle terapie per sconfiggere l’HIV sono confortanti, l’attenzione del mondo scientifico, istituzionale e sociale non deve mai scendere su questa malattia che ha evoluzioni ancora imprevedibili.” E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Augusto Melappioni in occasione della conferenza –seminario organizzata dalla Regione per la Giornata mondiale di lotta all’AIDS. “E’ il primo anno che la Regione partecipa in modo attivo a questa giornata – ha proseguito Melappioni - anche per testimoniare l’impegno su questo particolare fenomeno. Nelle Marche è stato compiuto un lavoro collettivo da parte di molti soggetti che si sono mobilitati nei diversi settori di competenza. Un lavoro sorretto dall’impegno consapevole che viene affrontata una tipologia di paziente con esigenze sempre mutevoli. Ci troviamo, rispetto agli anni passati, a valutare una situazione diversa: l’allungamento della vita dei malati di AIDS comporta la necessità di seguire a lungo questi pazienti, sia sotto il profilo strettamente sanitario che sociale al fine del loro reinserimento nella società. Ma tutto ciò non deve far abbassare la guardia, soprattutto dal punto di vista della prevenzione-informazione. Le notizie positive sulle terapie possono aver innescato un meccanismo di sottovalutazione pericolosa che può indurre a diminuire le cautele. Mai come in questo ambito la prevenzione è strategica: l’aumento dell’età media e dei casi di trasmissione eterosessuale devono farci riflettere e occasioni come quella di oggi sono estremamente utili per catalizzare l’attenzione di tutti su questo tema che non deve essere considerato come un “problema degli altri ”. Ma è positivo constatare che nella nostra regione è stato garantito un vivace contributo all’attività di prevenzione da moltissimi operatori e soggetti: le 13 ASL, le strutture di accoglienza, il mondo della scuola, i locali da ballo. Una solidarietà di lavoro che deve continuare a guidare le nostre scelte, convinti che nessuno da solo può riuscire a sconfiggere questa grave malattia che ha colpito finora 34 milioni di persone nel mondo.” La prima campagna regionale di prevenzione –informazione “Stiamo coperti”, partita otto mesi fa e ancora in atto è stata illustrata dallo psicologo Alessandro Bruni. Promossa dalla Regione Marche –Servizio Sanità e il Centro di Riferimento AIDS Marche (CRAMA) interessa i territori di tutte le 13 ASL marchigiane. La campagna si avvale anche della collaborazione di Provveditorati agli Studi, dell’Amministrazione penitenziaria, dei Sindacati dei medici e del Sindacato Locali da Ballo. La campagna era rivolta a tutta la popolazione ma in primo luogo ai giovani ( giovani-adulti, fuori dal circuito scolastico, il cosiddetto “popolo della notte” e agli alunni delle scuole superiori), alle famiglie e alla popolazione carceraria ( tra le 700 e le 1000 persone) Gli obiettivi sono: ridurre o eliminare i fattori di rischio attraverso norme preventive universali, diffondere maggiore consapevolezza nei soggetti che hanno avuto un comportamento a rischio, affermare un atteggiamento positivo nei confronti delle persone contagiate. A seconda dei diversi target sono stati prodotti materiali informativi con messaggi che non suscitino rifiuto dell’informazione: immagini delicate ma forti nel contenuto esplicito, a partire dal logo: un picchio ( richiamo all’animale simbolo della regione) che si copre con una sciarpa dalla forma del nastrino simbolo dell’Anlaids. Altri solgan riferiti alla necessità di usare il profilattico: “Cogli il fiore dell’amore sicuro”,” Non ti scordar di me”.E poi gadget, altrettanto espliciti come un portachiavi/ portapreservativo, card informative che danno diritto allo sconto in discoteca, per far conservare il più possibile il messaggio contenuto; messaggi di 15 secondi da famosi DJ (Alvin, Gianni Morri e David Domenella) che diffondono lo slogan” Musica= sicuro divertimento.Preservativo=divertimento sicuro. Non abbassare la guardia, il virus non va in vacanza.” Per i detenuti è stato realizzato materiale informativo in diverse lingue e un kit per l’igiene orale (spazzolino e dentifricio) grazie alla sponsorizzazione della Coop Adriatica. Per le Scuole sono stati creati manifesti-gioco con cruciverba, enigmi, rebus sul tema dell’AIDS con lo scopo di promuovere lavori di gruppo. I contenuti della campagna sono stati “esportati” anche fuori regione, dal momento che anche molti locali da ballo della riviera romagnola hanno aderito all’iniziativa. E i risultati della campagna sono finora incoraggianti, facendo registrare molti contatti anche grazie al coinvolgimento dei medici di base e delle Aziende sanitarie. Il prof. Giorgio Scalise, primario del reparto malattie infettive e presidente del CRAMA, ha fatto il punto dell’AIDS nelle Marche. I dati essenziali: dal 96 il dato è in diminuzione in tutti i paesi industrializzati. Nelle Marche si è registrato un’evoluzione simile a quella del resto d’Italia: passando da 82 casi di AIDS diagnosticati nel 95 a 20 casi nel 2000, con una riduzione quindi notevole. La stessa tendenza riguarda i decessi: 55 nel 93, 2 casi nel 99, 2 casi nel 2000. In totale le segnalazioni di AIDS nelle Marche sono state dall’86, 673. Di queste sono decedute 393 persone. Attualmente i malati marchigiani di AIDS in vita sono 280, con la percentuale più alta in provincia di Ancona: 55 viventi (146 casi segnalati dal 1986). Da segnalare la flessione della curva epidemica in tre anni con una stazionarietà di decessi negli ultimi 2 anni. Particolare attenzione al rischio legato ai rapporti eterosessuali: nel 2000 nelle Marche, su 20 casi segnalati ben 9 soggetti infettati con tali modalità. Un dato sottolineato anche dal prof. Paolo Padovani, primario del reparto malattie infettive di Fermo, che ha tracciato una panoramica internazionale del fenomeno spiegando che i casi di trasmissione del virus connessi alla tossicodipendenza stanno calando, alla omosessualità sono stazionari e aumentano del doppio negli eterosessuali. In questa fascia il numero di donne contagiate è sempre più alto. Altro dato rilevante, l’aumento dell’età media fino a 40 anni (con casi eccezionali riscontrati a Fermo di un’anziana di 71 anni che ha contratto il virus per trasmissione sessuale). “Grazie alla somministrazione di più terapie – ha detto Padovani – l’evento “decesso” nella malattia conclamata comincia ad essere messo in dubbio, ma non abbiamo alcuna certezza sulle nuove infezioni.” Il dato, nel mondo sviluppato è in calo anche per i casi pediatrici, grazie ad una maggiore igiene nella gravidanza di madri sieropositive. Non altrettanto si può dire nei paesi sottosviluppati dove invece è in continua crescita, con una situazione tragica in Africa. Alla fine del 99 si è calcolato che dall’inizio della malattia vi sono stati 13,2 milioni di orfani sotto i 14 anni a causa dell’AIDS, di questi ben 12 milioni in Africa.” La conferenza si è conclusa con le relazioni di Stefano Sabatini dell’ANLAIDS Marche sul ruolo del volontariato e di Paolo Pierucci , responsabile della struttura “Casa Moscati” di Pesaro che accoglie malati terminali, su “Case alloggio e nuovi bisogni”. (ad’e)