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09/11/2000

15 MILIARDI PER FAVORIRE LA NUOVA OCCUPAZIONE

Le imprese e i centri di formazione che intendano favorire la nuova occupazione nelle Marche hanno a disposizione quindici miliardi e cento milioni di contributi. La somma è prevista dalla Regione Marche attraverso cinque bandi, approvati su proposta dell’assessore al Lavoro, Cristina Cecchini. Le richieste vanno inoltrate alle Province, che gestiscono l’attività di formazione professionale, a partire dalla data di pubblicazione delle disposizioni sul Bollettino Ufficiale della Regione. Le iniziative favorite sono quelle previste dall’Obiettivo 3 (Programma operativo regionale 2000-2006) e dalla legge regionale 31/97. Tre le tipologie d’intervento considerate: avvio di un’attività imprenditoriale, aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro e tirocinio professionale. “Con questi bandi viene promossa un’azione di sostegno all’occupazione – afferma l’assessore Cecchini – L’obiettivo è quello di superare le difficoltà d’impiego dei lavoratori, agevolando il loro reinserimento nel mercato del lavoro. Sono interventi che contrastano la disoccupazione di lunga durata, attraverso lo sviluppo di nuove opportunità occupazionali, in particolare per giovani, donne e categorie svantaggiate”. I bandi deliberati sono compresi nel Piano annuale delle politiche “attive” del lavoro per il 2000. In attesa dell’approvazione del Piano da parte del Comitato di sorveglianza dell’Obiettivo 3, la Giunta regionale ha avviato un primo “blocco” di interventi che saranno finanziato con il Fondo sociale europeo. Aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro. Per questa tipologia di sovvenzione sono disponibili 8 miliardi di lire, sufficienti a garantire circa 900 assunzioni a tempo indeterminato. Possono beneficiarne le piccole e medie imprese (società, cooperative, imprese individuali) che abbiano assunto, anche a part time, a partire dal 1/01/00, inoccupati o disoccupati, di età non superiore a 24 anni, o socialmente svantaggiati (disabili, nomadi, detenuti, tossicodipendenti, extracomunitari), o donne. Le assunzioni debbono comportare una “creazione netta” di nuovi posti di lavoro per almeno 24 mesi. Non vengono agevolate le assunzioni di lavoranti a domicilio. Sostegno alla creazione di impresa. L’intervento prevede 6 miliardi di aiuti, in grado di favorire la creazione di circa 120 imprese. Possono beneficiare dei contributi le piccole e medie imprese, anche cooperative – costituite dopo l’1/01/00 – che operano nei settori produttivo, servizi alle persone e alle imprese (eccetto le siderurgiche, le navali, le tessili, le automobilistiche, quelle dei trasporti, pesca e agricoltura). Vengono sostenute sia le spese di costituzione, che gli investimenti (contributo pari al 50%, fino a un massimo di 50 milioni, elevabili a 70 milioni per le cooperative). Attività di tirocinio. 500 milioni sono disponibili per “realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro” e agevolare le scelte professionali. Il bando finanzia i tirocini di formazione e orientamento presso datori di lavoro pubblici e privati (piccole e medie imprese), a favore di giovani che abbiano assolto l’obbligo scolastico. I tirocini possono essere promossi dall’Agenzia regionale Marche lavoro, dalle Università, dai Provveditorati agli studi, dalle scuole (statali e non), da centri pubblici di formazione professionale, dalle comunità terapeutiche, da enti che favoriscano l’inserimento lavorativo dei disabili. Possono essere promossi anche da istituzioni private accreditate. Aiuti per le assunzioni di tirocinanti. Il bando stanzia 400 milioni per le assunzioni - da parte di piccole e medie imprese (società, cooperative e imprese individuali) - di tirocinanti (inoccupati o disoccupati), anche a part time, dall’1/01/00. Avvio di attività imprenditoriale. L’intervento – finanziato con 200 milioni – concede contributi, per avviare nuove imprese, a soggetti che hanno già partecipato a particolari progetti di formazione realizzati dagli enti locali (tutela ambientale, fruizione de patrimonio cultuale, accoglienza e animazione turistica, servizi sociali, mestieri tipici regionali).