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21/09/2000

IRRSAE, LE POLITICHE DEI MAGGIORI PAESI A CONFRONTO

L’educazione degli adulti è il tema che l’Irrsae ha trattato con il seminario, i cui partecipan-ti, provenienti anche da altri Paesi europei, hanno incontrato l’assessore Cristina Cecchini per una ‘visita’ ed un confronto sulle politiche formative e dell’istruzione. L’iniziativa è stata introdotta da Domenico Mosca che ha illustrato, appunto, l’impostazione data al problema nelle Marche, soprattutto alla luce delle recenti e profonde innovazioni che integrano due settori un tempo separati: istruzione e formazione professionale. Una riforma che mira ad inserire le Marche fra le regioni più avanzate in Europa, su aspetti quali il diritto allo studio e l’offerta di professionalità avanzate. Alcuni dei partecipanti giunti da Spagna, Germania, Inghilterra, Norvegia e Spagna, hanno poi sottolineato due diversi aspetti: la difficoltà a far collaborare vari segmenti dell’‘intricato’ universo dell’istruzione per gli adulti - con il risultato che spesso ‘tutti fanno tutto e nessuno fa niente’, come ha detto una seminarista spagnola sollevando un problema comune un po’ tutti i Paesi - e, di conseguenza, la necessità di ottenere o addirittura imporre coordi-namenti e collaborazione: attraverso, ad esempio, finanziamenti mirati e politiche innova-trici da parte di Stato e degli Enti locali, ai quali sempre più é delegata la competenza. Sul passaggio alle Regioni della delega dell’istruzione, di cui proprio in questi giorni si sta discutendo in Italia nell’ambito del dibattito sul federalismo, Cristina Cecchini ha espresso una sua preoccupazione: “Temo – ha detto – che un eccessivo spirito federalista in questo campo, accentui ed esasperi il divario culturale e dell’offerta professionale fra le realtà ‘ric-che’ e ‘povere’ economicamente, perché le risorse da destinare dovranno essere autocto-ne’. Un aspetto che non riguarderebbe le Marche dove la nutrita presenza di imprese che si faranno carico di segmenti della formazione, consentirà un rilevante volume di risorse pubbliche e private, ma questo non significa che i marchigiani siano estranei al problema generale.” Tornando alle politiche regionali, l’assessore ha precisato che la riforma della materia è recentissima: la Regione e gli altri Enti locali, in particolare le Provincie, stanno comincian-do ora a costruire e sperimentare. La strada giusta per agganciare i migliori standard europei e rispondere al mercato del la-voro è, comunque, intrapresa. La Regione dispone di una consistente dotazione economica dal fondo sociale europeo, che va attentamente e adeguatamente utilizzata per integrare i vari segmenti e saldare l’intero circuito formazione-istruzione.