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21/09/2000

L’OMAGGIO DELLE MARCHE A SAN FRANCESCO. IL 4 OTTOBRE L'OFFERTA DELL'OLIO MARCHIGIANO PER ACCENDERE LA LAMPADA SULLA TOMBA DEL PATRONO D'ITALIA.

Saranno le Marche, nel 2000, anno del Grande Giubileo, la regione pellegrina ad Assisi, in rappresentanza di tutte le regioni italiane. Il 4 ottobre, infatti, sarà offerto dalla nostra regione l’olio per accendere la Lampada votiva sulla tomba di San Francesco. Una cerimonia solenne che si ripete di anno in anno per ogni regione, dal 1939, quando Papa Pio XII proclamò S. Francesco, Patrono d’Italia. Un significativo privilegio, dunque, per le Marche che hanno già compiuto il pellegrinaggio nel 1946, nel 1965 e nel 1982 (IX centenario della nascita del Santo) e che furono la prima terra di missione del Poverello di Assisi, ospitato tra il 1212 e 1219 da molte cittadine marchigiane, dal Montefeltro all’ascolano. L’importante significato delle celebrazioni del 3 e 4 ottobre ad Assisi è stato il tema della conferenza stampa congiunta, svoltasi oggi, presso la sede della giunta regionale e alla quale hanno partecipato i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale Vito D’Ambrosio e Luigi Minardi, S.E. Monsignor Oscar Serfilippi, vescovo di Jesi, unico vescovo francescano delle Marche, il sindaco di Ancona, Renato Galeazzi e il delegato dell’UPI - Marche (Unione Province Italiane) presidente della Provincia di Ascoli, Pietro Colonnella. “Il messaggio francescano nelle Marche si è così diffuso e radicato – ha detto Vito D’Ambrosio - che ha intessuto la nostra storia, forse più che in Umbria. Un momento importante, quindi, per riscoprire e riflettere su questa tradizione e sulle tante caratteristiche comuni che ci legano all’Umbria da sempre, consolidate ancor più dagli eventi sismici. Le due basiliche primarie del Giubileo, Loreto e Assisi, unite anche da questo evento. E per sottolinearne il significato la giunta regionale donerà alla Basilica di S.Francesco una riproduzione di una statua in terracotta del 600 della Vergine lauretana. Oltre al prevalente significato religioso dell’evento - ha concluso D’Ambrosio - va sottolineato anche che il gesto delle Marche riunirà simbolicamente tutte le regioni italiane nell’offerta di doni al Santo Patrono d’Italia, al Santo che identifica il territorio nazionale: sarà interessante allora interrogarsi e riflettere su cosa significa adesso Italia e su cosa potrà diventare.” “Sarà un momento emozionante” per Renato Galeazzi. A lui toccherà infatti, come sindaco del capoluogo di regione, la materiale riaccensione della Lampada votiva che arde tutto l’anno e sulla quale è scritto il verso dantesco “Altro non è che di suo lume un raggio”. “Un evento che si ripete da 50 anni ma che si riveste di nuovi significati in questo particolare momento della vita italiana, un altro incontro di Ancona con S.Francesco che lo ospitò nel 1219 e certamente un’occasione per riflettere sulla dottrina francescana, esempio ancora modernissimo anche per la comunità civile.” “Non è un caso che il francescano- ha sottolineato Mons. Oscar Serfilippi- è l’Ordine che si è più moltiplicato nelle riforme. Ciò significa modernità, ancora oggi si creano gruppi e aggregazioni che si ispirano al Santo di Assisi, perfino in Giappone. Questo perchè l’unico messaggio di Francesco è il Vangelo, la bellezza di Cristo nella semplicità S.Francesco, inoltre, si può considerare un anticipatore del pellegrinaggio: il primo Giubileo fu infatti proclamato nel 1300 e Francesco, morto a 44 anni nel 1226, aveva già raggiunto Roma, la Puglia, la Terra Santa e poi la Spagna a Santiago de Compostela, dopo aver riunito migliaia di fratelli in tutta Europa e fondato monasteri. Quello del 4 ottobre 2000 sarà uno spazio di preghiera comunitaria a cui parteciperanno non solo tutte le 13 diocesi marchigiane, ma anche la comunità civile, nel rispetto di ogni libertà di coscienza. Siamo tutti un po’ credenti e confermare una tradizione può essere utile, tanto più in questa epoca tentata dal consumismo.” “Per noi che rappresentiamo le istituzioni democratiche – ha detto Luigi Minardi- un uomo di pace e di dialogo, che ha predicato quella civile convivenza di cui le Marche sono permeate, è un esempio sempre più valido ed attuale, un patrimonio di ideali da portare nel terzo Millennio. “ Quindi Minardi ha illustrato il dono del Consiglio regionale alla Basilica di Assisi: un quadro dell’artista di Mondolfo Natale Patrizi che rappresenta S.Francesco in viaggio nelle Marche e la poesia del paesaggio marchigiano. Per Pietro Colonnella, S.Francesco è il simbolo dell’impegno e della sobrietà che deve ispirare l’azione dell’uomo. “Nelle Marche il Santo ha lasciato un patrimonio di spiritualità, umanità e dignità che ci distinguono e le celebrazioni del 4 ottobre non sono una rievocazione del passato ma devono essere un momento costruttivo per il futuro. Dal cuore dell’Italia, dunque, partirà anche un messaggio di unione”. Insieme a molti comuni, anche le quattro Province marchigiane prenderanno parte alle celebrazioni e doneranno il Seggio ligneo della Presidenza delle celebrazioni, andato distrutto nel crollo del soffitto della Basilica durante il terremoto del 97. (ad’e)