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29/06/2000

FONDO SOCIALE EUROPEO- FORMAZIONE E LAVORO. PRIMA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE : 54 MILIARDI ALLE PROVINCE

La giunta regionale ha disposto una prima ripartizione, pari al 70%, delle risorse per il 2000 del Programma Operativo Regionale relativo all’Obiettivo 3- FSE. Si tratta di circa 54 miliardi che saranno destinati alle quattro amministrazioni provinciali per finanziare interventi, previsti dagli Assi comunitari, relativi allo sviluppo delle politiche attive del lavoro, la promozione delle pari opportunità, il miglioramento della formazione professionale, l’innovazione nell’organizzazione del lavoro, la lotta alla disoccupazione femminile, il miglioramento dell’accesso al mercato del lavoro. “Le nuove regole imposte dalla U.E. per l’utilizzo delle risorse e il conseguente disimpegno automatico delle somme non impiegate - ha spiegato l’assessore regionale al lavoro e alla formazione professionale, Cristina Cecchini- hanno portato alla decisione di ripartire, anticipatamente alla formalizzazione del Programma Operativo Regionale, una quota dei fondi a disposizione, circa 76 miliardi per l’anno 2000. Infatti, le amministrazioni provinciali dovranno garantire l’utilizzo dei fondi in tempi molto più brevi, nonostante si tratti di interventi di grande rilevanza, come la messa a regime dei nuovi centri per l’impiego, la formazione continua o i progetti a favore di soggetti in stato di disagio fisico o sociale. Ciò permetterà, da un lato, alle Province di attuare i primi interventi e dall’altro, alla Regione, di attivare le procedure per la gestione delle risorse e il monitoraggio degli interventi attuati. Inoltre, la stessa definizione dei parametri di assegnazione – ha aggiunto l’assessore Cecchini – è vincolata a nuovi fattori che di conseguenza hanno reso necessario l’adattamento e l’integrazione degli indicatori. Il provvedimento adottato, che è scaturito da un positivo confronto con tutte le categorie interessate, rappresenta dunque una semplificazione burocratica e un superamento dei tempi “morti”, per consentire intanto di mettere in moto il sistema delle politiche del lavoro con una maggiore tranquillità d’azione. Va poi sottolineato che il Programma Operativo Regionale, che stanzia 550 miliardi in 6 anni, è caratterizzato da molti aspetti innovativi. Innanzitutto, una concreta integrazione tra i sistemi Scuola, Università, Formazione e Lavoro che deve tradursi in una reale politica attiva del lavoro. Inoltre, l’attenzione riservata agli aiuti alle assunzioni, che rappresentano il “filo rosso” di tutti gli interventi mirati alla prevenzione della disoccupazione e alla creazione di posti di lavoro, pone il patrimonio marchigiano delle piccole e medie imprese in prima fila in questa sfida ad impiegare totalmente un’ingente mole di risorse. Del resto il clima positivo di concertazione che ha caratterizzato la fase preventiva all’assunzione di tale provvedimento , fa ben sperare nella collaborazione attiva delle imprese e di tutti i soggetti coinvolti. La consapevolezza che i centri per l’impiego saranno una fondamentale risorsa comune per chi cerca e per chi offre lavoro, si va sempre più rafforzando. Proprio perché non saranno centri di smistamento, ma strutture in grado di qualificare la forza lavoro, di personalizzare e contemperare le attitudini di un giovane in cerca di lavoro e le esigenze delle imprese, così come anche di migliorare l’accesso o il reinserimento nel mercato del lavoro, offrendo ventagli di proposte mirate ai lavoratori oltre i 40 anni. Per questo la loro funzionalità, soprattutto in una regione come la nostra , dove la grande flessibilità che la caratterizza è di per sé un potenziale fattore di sviluppo, diventa obiettivo prioritario per costruire insieme un sistema Marche più forte.” (ad’e)