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13/03/2000

ASCOLI PICENO, BONIFICA DELL'EX DISCARICA DI CAMPOLUNGO

L’Università di Ancona predisporrà uno studio di fattibilità per bonificare l’ex discarica di Campolungo, nel comune di Ascoli Piceno. La Giunta regionale ha conferito al Dipartimento di scienze dei materiali e della terra dell’ateneo dorico l’incarico di svolgere l’indagine preliminare. Il compito sarà assolto, in particolare dal prof. Ing. Ero Pasqualini, ordinario di Geotecnica presso l’Università, rappresentante del Comitato tecnico discariche operante a livello internazionale e membro del Comitato tecnico europeo “Discariche e siti contaminati”. Lo studio dovrà fornire soluzioni di “pronto intervento” e suggerimenti tecnologici per arrivare alla bonifica definitiva dell’impianto. Soluzioni che dovranno privilegiare la salvaguardia della salute dei cittadini, la difesa dell’equilibrio ecologico e il ripristino della “dinamica fluviale” dell’area. Successivamente l’Università di Ancona dovrà redigere il progetto definitivo sulla base degli esiti della consulenza. Entro sette mesi dalla firma della convenzione l’Università dovrà presentare gli elaborati, che saranno trasmessi anche al Consiglio regionale. E’ quanto ha richiesto, infatti, la II Commissione consiliare (Bilancio e Finanze) che ha espresso parere favorevole sull’incarico. La discarica, realizzata nel territorio comunale di Ascoli Piceno, in località Campolungo, è rimasta attiva fino al 1987. E’ situata in corrispondenza dell’alveo del fiume Tronto, una delle più importanti aste fluviali del territorio marchigiano. L’ex discarica è fonte di inquinamento per il percolato fuoriuscente. A seguito della chiusura dell’impianto, fin dal 1987, è stato approntato un primo progetto di sistemazione, che però non è mai stato finanziato. Nel 1992, con il Piano di bonifica delle aree inquinate, redatto dall’Aquater per la Regione Marche, è stato proposto un progetto di massima, mai finanziato per l’elevato costo dell’intervento. Nel 1993 è stato redatto, da parte del Servizio opere pubbliche e difesa del suolo di Ascoli, un nuovo progetto di risanamento, giudicato non rispondente alle esigenze, in quanto non assicurava una soluzione definitiva al problema del recupero dell’area. L’ultimo progetto, in ordine temporale, è stato predisposto nel 1998 dal Comune di Ascoli Piceno; ma anche questo è stato giudicato non idoneo. (r.p.)