Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
06/03/2000

AREA A RISCHIO AMBIENTALE : LA REGIONE REPLICA A CONFINDUSTRIA

La Giunta regionale replica alle contestazioni sollevate da Confindustria Marche sulla dichiarazione di “area ad elevato rischio ambientale” per la zona di Falconara, provvedimento approvato dal Consiglio regionale nel corso dell’ultima seduta di legislatura. “Il clamore sollevato da Confindustria Marche per la dichiarazione di Ancona, Falconara, bassa Vallesina come area a elevato rischio ambientale, è immotivata. Innanzitutto va ricordato che di questo problema si parla dall’agosto scorso: senza, quindi, quelle frenesia sottolineata da Confindustria, ma con la pazientissima consultazione di tutti i soggetti interessati. In secondo luogo, giova sottolineare che la dichiarazione è stata approvata dal Consiglio regionale con un voto pressoché unanime: di quali esigenze elettorali, allora, parla ancora la Confindustria? Contrariamente a quanto sostengono gli industriali, proprio questo atto garantisce i finanziamenti del Ministero dell’Ambiente, necessari per studiare, progettare, risanare questa area, come sta avvenendo in altre zone d’Italia. Non c’è, dunque, entrando nel merito del provvedimento, alcun nuovo vincolo alle attività economiche, né è stata predisposta una normativa d’emergenza. Insomma, la Regione ha fatto l’esatto contrario di quanto paventano gli industriali: poiché quell’area è strategica per lo sviluppo della nostra economia, data la presenza di unità produttive potenzialmente inquinanti e di insediamenti abitativi consistenti, risulta un’esigenza di programmazione ineludibile e un dovere politico della Regione garantire le condizioni per uno sviluppo sostenibile ed equilibrato dell’area, armonizzando la dinamica produttiva con la sicurezza dei lavoratori (non dimentichiamoci i due operai morti nel rogo della raffineria) e con la tutela di quel 20% circa di popolazione marchigiana che abita in quel comprensorio. L’obiettivo non è quello di fare della bassa Vallesina, di Ancona e di Falconara un’area protetta, ma – all’opposto – un territorio a grande dinamismo economico, dove, ben più che adesso, si posa vivere e lavorare senza rischi”.