Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
03/03/2000

IL CONSIGLIO APPROVA IL PIANO DELLA PESCA. SI PUNTA SULLA RISTRUTTURAZIONE, MODERNIZZAZIONE E QUALITA'

Le Marche avranno un Piano regionale per la pesca: il Consiglio regionale ha infatti approvato il documento di programmazione che riguarda il periodo 2000-2002, predisposto dall’Assessorato alla Pesca in stretta concertazione con le categorie interessate. Il Piano assume importanza anche perché è il primo intervento organico di programmazione della Regione e colma quindi un vuoto su un settore per tanto tempo considerato ingiustamente marginale: le Marche infatti, per numero di addetti e entità della flotta, sono posizionate al terzo posto, dopo Sicilia e Puglia. Il Piano mette mano alla ristrutturazione e modernizzazione del settore per consentirgli di affrontare meglio la forte competizione globale e pone attenzione a tutti i passaggi della filiera: dalla barca all’aspetto della commercializzazione e promozione. Nel dicembre scorso della proposta di Piano si è discusso nel corso di un Convegno organizzato dall’Assessorato, nel corso del quale sono emersi quelli che sono i principali problemi del settore. Intanto la necessità di innovare gli attuali sistemi di lavorazione e conservazione a bordo, non trascurando le normative sanitarie e quelle che regolamentano la sicurezza dei lavoratori: aspetti importanti per la qualità del prodotto e la qualità della vita dei pescatori, elemento quest’ultimo indispensabile per garantire il necessario ricambio generazionale. Altrettanto importante il tema della valorizzazione del prodotto, soprattutto di quello “massivo”, sia per tipologia che per particolari periodi dell’anno. E’ necessaria la creazione di un marchio commerciale a livello nazionale, che si preoccupi di promuovere le specie che hanno uno scarso mercato e che possono essere destinate all’industria di trasformazione. Altro problema è la realtà estremamente frammentata dei mercati, sono 8 e raccolgono il prodotto dai nove porti: per aumentare le possibilità della distribuzione è individuato un progetto che prevede di metterli in rete, creando quindi un unico polo commerciale, che consente di attivare un’asta telematica per creare un collegamento con i principali mercati anche esteri e con le stesse industrie di trasformazione. Il progetto assolutamente innovativo – non esiste niente di simile in Europa – avrebbe anche il vantaggio di avviare il processo di standardizzazione e certificazione della qualità, in quanto alla base ci deve essere un accordo per presentare in maniera omogenea il prodotto. L’accesso al credito da parte delle imprese è l’altro problema affrontato: la Regione integrerà, con propria quota, il fondo rischi di società operanti sul territorio regionale. Inoltre si intende avviare una concertazione che conduca ad un dialogo permanente tra mondo bancario, istituzioni ed organizzazioni professionali del mondo della pesca ed organismi esistenti sul territorio e operanti in materia di credito peschereccio. L’elemento qualificante del Piano è che si prevedono incentivi sulla base di progetti che vengono presentati dagli operatori: nella sostanza si abbandona l’intervento a pioggia per valorizzare al massimo le capacità progettuali. Di seguito gli interventi previsti, che daranno vita ad altrettanti Bandi (si prevede che possano essere pronti prima dell’estate), sulla base dei quali sarà possibile accogliere le domande di finanziamento: - Ristrutturazione dei mercati ittici con creazione di reti telematiche; - Riassetto dei porti (potenziamento delle banchine di ormeggio; attrezzature e sistemi per lo smistamento del pescato), - Promozione della certificazione della qualità, - Valorizzazione della produzione ittica, - Trasformazione e commercializzazione, - Occupazione e formazione professionale (di base e riqualificazione), - Acquacoltura, - Zone marine protette da barriere artificiali, - Pescaturismo, - Credito, - Osservatorio Regionale sull’economia ittica, - Parchi e riserve marine, - Supporti tecnici divulgativi e promozionali. (e.r.)