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01/03/2000

Lotta al lavoro nero: costituite le commissioni regionali e provinciali per l’emersione del lavoro irregolare

La lotta al lavoro nero ha fatto un passo in avanti nelle Marche: la Giunta regionale ha costituito la Commissione regionale e quelle provinciali per l’emersione del lavoro irregolare, momenti importanti per l’evoluzione e il controllo del mercato del lavoro. Già nei mesi scorsi la Regione ha promosso, o contribuito attivamente a promuovere, alcuni appuntamenti per la risoluzione del problema: l’incontro fra il Presidente del Comitato nazionale per l’emersione del lavoro irregolare e le componenti della società marchigiana interessate e l’altro con il Presidente nazionale dell’INPS, l’anconetano Massimo Paci. In collaborazione con l’ISTAT, inoltre, ha attivato l’ampliamento dell’analisi del mercato del lavoro a livello provinciale e una specifica azione d’indagine sulla realtà del lavoro sommerso, i cui risultati saranno pronti nei prossimi mesi. Di fatto le Marche sono una delle poche regioni ad aver operato per la costituzione delle Commissioni, ognuna della quali sarà formata da quindici rappresentanti designati dalle Amministrazioni pubbliche e dalle forze sociali più rappresentative sul piano nazionale. L’Assessore al lavoro della Regione presiederà quella regionale a cui parteciperanno gli organismi marchigiani di INPS, INAIL e Ispettorato del lavoro, oltreché l’UnionCamere, l’Agenzia Marche lavoro (ARMAL), la Guardia di Finanza, le organizzazioni sindacali dei dipendenti e dei datori di lavoro. La presidenza delle Commissioni provinciali, invece, compete all’Assessore della specifica Provincia e i componenti saranno nominati dai corrispettivi provinciali delle strutture già citate, dalla Regione e dalla Prefettura. Si tratta in definitiva di un processo piramidale con a capo il Comitato nazionale che opera presso la Presidenza del Consiglio e che individua le direttrici degli interventi di natura politica. La lotta al lavoro nero ed a quello irregolare, com’è emerso dai lavori preparatori, interessa da vicino una regione come le Marche, dove tale fenomeno ha vissuto punte altissime e dove, purtroppo, è ancora una parte significativa del mercato del lavoro. (fb)