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29/02/2000

Chiesto al Ministero Difesa lo smantellamento del Poligono militare di Carpegna.Evidente il contrasto con l’area del Parco del Sasso Simone e Simoncello

Smantellare il poligono militare di Carpegna è la precisa rivendicazione che la Giunta regionale, anche sulla spinta del movimento in atto da anni da parte degli Enti locali interessati, ha deciso di chiedere al Ministero della Difesa, attraverso un atto predisposto dal Servizio Ambiente, sollecitando l’immediata costituzione di un tavolo istituzionale al quale stabilire i tempi e metodi. L’azione della Regione rientra nell’ambito delle norme in materia di servitù militari, fissate dalla legge nazionale del 1976 che prevede un Comitato misto paritetico con il Ministero per trattare tali problemi. La presenza del poligono é avversata da anni, anche con numerosi atti ufficiali, da tutte le Amministrazioni locali dell’area, oltreché dall’opinione pubblica, per l’evidente contrasto della sua collocazione nella zona comprendente il Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello. Il presidio militare é, per di più, un fattore di grande limitazione dello sviluppo turistico e di quello agricolo e silvo-pastorale, oltrechè essere causa di degrado ambientale: soprattutto dal punto di vista della difesa del suolo in un territorio assai fragile geologicamente. Il poligono, istituito nel 1960, interessa sei comuni (Sestino, Pennabillli, Carpegna, Pian di Meleto, Frontino e Belforte) con una superficie di circa 2500 ettari che, grazie ad una sua diversa collocazione, tornerebbero alle antiche attività a carattere agricolo e zootecnico o aprirebbero prospettive a quelle di nuovo sviluppo: dall’escursionismo, al turismo e alla conservazione dei beni storici e ambientali. (fb)