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05/02/2000

Le conclusioni della 1a. Conferenza regionale dello sport ad Ancona

“Il mio sogno - ha detto Gino Troli, Assessore regionale allo sport, alla 1a. Conferenza marchigiana dello sport – é che nel 2000 sia possibile ripetere, per lo sport, l’esperimento dei buoni ordinari regionali che nel 1999 hanno fruttato 120 miliardi destinati al recupero dei beni architettonici. Ciò consentirebbe alle Marche, unica regione ad aver attivato l’iniziativa, un programma di impiantistica sportiva adeguato alla modernità e di realizzare il riequilibrio fra territori e fra discipline. Un grande sogno, considerando inoltre il sicuro trasferimento dallo Stato dei 12 miliardi della legge 65 (quella dei ‘mondiali di calcio’) e che il Governo dovrà ripartire gli altri 800 miliardi ancora non spesi per i grandi impianti.” Precisando che le sue conclusioni erano solo il ‘primo tempo’ di un ‘match’ che proseguirà con la nuova legislatura regionale, Troli ha risposto alle preoccupazioni sui tagli al bilancio regionale 2000 in questo settore: “L’impegno sarà pari a quello del 1999 e non ci saranno tagli o esclusioni di alcun tipo.” L’Assessore, infine, ha sviluppato un’analisi di quello che l’inserimento in Europa dovrà portare. “L’Unione europea – ha detto – non ha chiara l’importanza dell’attività sportivo-motoria e di quanto la circonda: l’incidenza del settore sul bilancio europeo è a livello di prefisso telefonico. Le regioni non hanno possibilità; il Governo italiano e quello comunita-rio debbono invertire le tendenze programmando e trasferendo le risorse necessarie.” Silvana Amati, la Presidentessa del Consiglio regionale, ha sottolineato la grande importanza dello sport nel tessuto sociale, anche in alternativa a culture devianti e purtroppo crescenti. Da qui, per cui, la necessità di maggiori destinazioni finanziarie. In sintonia l’intervento di Lidio Rocchi, Presidente della 1a. Commissione consiliare, che, a fronte della grande crescita del ruolo dello sport, ritiene insignificanti le risposte del Governo, ma da migliorare anche quelle degli Enti locali. “Ci vogliono risorse adeguate e certe – ha detto -, per assicurare una gestione professio-nale delle società sportive: il motore di tutto. Critico Carlo Ciccioli, Vice presidente del Consiglio, che ha definito irrilevante le spesa regionale in questo settore fondamentale dello sviluppo umano. I lavori, poi, sono stati caratterizzati dagli interventi degli operatori dello sport. Presidenti di Federazioni sportive (Franco Brasili, pallavolo, e Rino Secchi, ciclismo), di società (Piero Benelli, Pesaro Nuoto, e Alberto Proietti Mosca, Club Scherma Iesi), dirigenti Coni (Alberto Sandroni) e degli Enti di promozione (Vicini, Uisp), maestri dello sport (Armando De Vincentis) ed in primo luogo il Presidente regionale Coni Terzo Censi hanno illustrato la realtà, la grande realtà, dello sport marchigiano, i sogni ed i dubbi della sua dirigenza: un enorme bacino di volontariato e professionalità. Come i dubbi di Franco Brasili che si chiede, nel momento in cui le federazioni sportive saranno privatizzate, se avranno gli strumenti per agire da privati o se sarà possibile per i dirigenti sportivi affiancare e non sostituire il mondo della scuola o infine se, a distanza di 30 anni dalla nascita delle Regioni, non sia ora di fare le Regioni dello sport. O come quelli di De Vincentis, perplesso sulla situazione dello sport giovanile: preoccupante proprio nell’epoca in cui lo sport finalmente viene considerato essenziale per la cul-tura fisica e mentale dell’uomo.