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04/02/2000

BERIONNI: IL BILANCIO 2000 E' STATO CONDIZIONATO DAL FINE LEGISLATURA

“La prossima settimana la competente commissione del Consiglio Regionale definirà la proposta di bilancio per l’anno 2000 che sarà poi approvato definitivamente in Aula in una delle sedute finali della VI legislatura. Il documento di base presentato dalla giunta regionale ha un taglio prevalentemente e volutamente tecnico. Contiene cioè le risorse essenziali per il funzionamento, il sostegno ai piani e programmi annuali che avranno un iter attuativo del tutto ordinario, le riserve per il co-finanziamento dei nuovi e rilevanti programmi europei . Il bilancio contiene altresì la totale copertura delle azioni definite con la sottoscrizione del Patto per lo sviluppo e per i programmi di intervento sociale da attuare a cura delle amministrazioni comunali. Oltre, naturalmente, al rilevantissimo stanziamento per la spesa sanitaria. Si poteva fare diversamente? Certamente . Anzi, nella storia della Regione, tutti i bilanci approvati a poche settimane dal voto sono stati degli incredibili manifesti di promesse, gonfi di stanziamenti in genere irrealizzati dopo il voto. Quindi si poteva fare diversamente, ma la strada seguita è stata diversa: quella di non pregiudicare con scelte propagandistiche l’autonomia e la possibilità di opzioni del nuovo Consiglio Regionale che uscirà dalle elezioni del 16 aprile e che si troverà ad operare in presenza di un federalismo fiscale che segna una nuova era per la finanza regionale . Accanto a questo, inoltre, nel 2000 si concretizzeranno tanto l’avvio dei nuovi obiettivi europei quanto l’assegnazione delle risorse statali conseguenti al trasferimento della Regione e al sistema delle autonomie locali delle nuove competenze e funzioni. Un quadro quindi del tutto nuovo e inedito che ci sembra doveroso, ancor prima che opportuno, lasciar impostare a chi avrà il mandato degli elettori per farlo, avendo di fronte un intero quinquennio per impostare nuovi programmi ed iniziative. Trovo quindi propagandistiche e infondate le affermazioni di “bilancio incolore” che uno dei candidati alla presidenza della Regione ha voluto muovere in un commento animato eslcusivamente da una critica pregiudiziale e venuta solo da scopi elettoralistici. Un commento, peraltro, che ricalca un clichet consolidato e smentito non tanto da tutti gli argomenti che io potrei portare, ma da ben due società internazionali di rating che proprio grazie ai bilanci di questi anni hanno riconosciuto alle Marche un grado altissimo di affidabilità che ci consente un accesso al credito ai costi più bassi su tutte le piazze europee. Difendo quindi la scelta compiuta anche perché questa è il metodo migliore per consentire l’avvio del federalismo fiscale senza dover ricorrere a traumatiche manovre su quella parte di imposte che possono essere decise autonomamente dalla Regione. Forse non è ancora chiaro a tutti, ma il federalismo non sarà una “passeggiata”, né sono prevedibili aumenti di risorse o possibilità di un amplissimo margine di manovra se non con il ricorso ad una maggiore pressione fiscale. La fine dei trasferimenti statali con destinazione vincolata non consentirà infatti, se non con tempi opportuni, di modificare la maggior parte di una spesa storicamente determinata tanto per il sistema dei servizi sanitari e sociali quanto per il sostegno al sistema produttivo e per i trasporti. Ciò che cambia radicalmente rispetto ad oggi sarà il legame che si stabilirà tra risorse disponibili, soggetti che le alimentano e indirizzi della spesa. La possibilità di usare la leva fiscale, tanto in aumento della pressione, quanto in possibili sgravi per categorie o per parti del territorio, muterà alla fine decisamente il rapporto che oggi si è determinato tra cittadini ed istituzione regionale, perché più trasparente sarà il nesso tra modalità di formazione delle entrate e scelte di spesa. Una pagina del tutto nuova, quindi, ed è doveroso che a scriverla sia chi sarà investito dal mandato dei cittadini.”