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28/01/2000

APPROVATO DALLA GIUNTA IL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA

Dalla proposta di Piano regionale per la tutela e il risanamento della qualità dell’aria, ap-provato dalla Giunta su proposta dell’assessore all’ambiente Edoardo Mentrasti, emergo-no seri problemi in più zone, collegati a più fonti inquinanti. Alcuni punti della Statale 16 in particolare, ma anche altri tratti stradali, mostrano un ele-vato rischio di inquinamento atmosferico provocato dal superamento dei margini di guardia nelle emissioni legate al traffico. Il Piano conferma, inoltre, la delicata situazione della bassa Valle dell’Esino: importanti reti viarie, un grande centro urbano e due centrali termoelettriche sono la causa, insieme ad altri fattori, di concentrazioni di ozono superiori ai livelli di attenzione e episodi acuti di in-quinamento da biossido di zolfo emesso da processi di combustione. Anche le zone industriali della valle del Foglia, del Chienti e quelle di Falconara e Ascoli Piceno, rivelano un inquinamento non trascurabile che ha origine da agenti diversi: le so-stanze organiche volatili, quelle clorurate, i metalli pesanti e gli idrocarburi. Lo studio sui centri urbani, invece, ha dimostrato che, grazie alla diffusa metanizzazione, gli effetti del riscaldamento civile sulla qualità dell’aria sono poco rilevanti, rispetto a quelli del traffico. “Il Piano – ha detto l’Assessore Mentrasti - ha individuato le zone che corrono maggiori ri-schi per l’alta concentrazione di città, di vie di comunicazione e insediamenti produttivi. Cause che sono ulteriormente acuite dalle condizioni orografiche e meteorologiche sfavo-revoli. Sono stati messi a punto gli strumenti di previsione, attraverso l’applicazione di mo-delli, e individuati gli interventi indispensabili che abbiamo riassunto per ciascuna fonte in-quinante. In relazione al traffico, la principale causa inquinante dell’aria, vanno regolati e diminuiti i flussi e vanno migliorati i sistemi di trattamento delle emissioni nell’aria, come le marmitte catalittiche, e le benzine. I problemi derivanti dagli impianti industriali vanno af-frontati con una puntuale azione di monitoraggio, che può essere affidata all’Agenzia re-gionale di protezione ambientale, e l’uso di tecnologie e materie prime innovative. Processi che vanno incentivati per favorirne la diffusione fra le imprese. Per ultimo va garantito l’impiego capillare di combustibili gassosi per il riscaldamento civile, scoraggiando quello di oli combustibili. Com’è evidente il Piano aria interessa settori molto diversi fra di loro: un aspetto che sottolineo perché dà la misura di quanto la politica ambientale sia uscita dai soliti parametri di intervento.” Gli approfondimenti analizzati dal Piano partono da un’ampia azione di monitoraggio dell’aria, realizzata attraverso la diffusa rete regionale di centraline meteo e stazioni di rile-vazione. Un patrimonio indispensabile la cui proprietà é di soggetti pubblici e privati e per il quale il Piano indica la necessaria azione di verifica dei funzionamenti, di coordinamento, miglio-ramento e ampliamento. “Tutto ciò – ha aggiunto l’assessore - rappresenta uno strumento dinamico di osservazio-ne del territorio e delle sue trasformazioni, oltrechè di indirizzo sugli effetti ambientali dell’azione umana sull’atmosfera.” Uno strumento che potrà essere integrato con lo studio di altre zone ed approfondito con nuovi ed ulteriori mezzi di misurazione o di applicazione di modelli. Esigenze che saranno soddisfatte nel futuro con un Piano di seconda fase. (fb)