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10/12/1999

GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE: INTERVENTO DELL'ASSESSORE MENTRASTI

"In questi giorni si stanno ultimando le approvazioni degli statuti da parte dei Comuni inadempienti per l’adesione alle Autorità di ambito previste dalla legge regionale 18/98 in materia di riordino dei servizi idrici. Successivamente all’approvazione di questi atti, le Province possono procedere in tempi brevissimi alla costituzione delle Autorità d’ambito e alla conseguente elezione dei presidenti delle stesse. Giunge così a termine un altro importantissimo passo verso il riordino di questa intricatissima, ma vitale materia. Questa legislatura regionale ha prodotto un riordino notevolissimo relativamente alla “Risorsa acqua”; basti pensare alla sopracitata legge regionale 18/98, nonché alla altrettanto rilevante approvazione della legge regionale di recepimento della 183/89 sui bacini idrografici, alle linee guida per il piano di risanamento delle acque, a cui - a giorni - seguirà il Piano di risanamento vero e proprio. Compito immediatamente successivo a questi rilevantissimi atti dovrà essere l’attenzione continua sugli atti concreti e sulle modifiche che si produrranno alle gestioni sia della risorsa, che dei territori. Una programmazione ecologicamente compatibile, oltre che economicamente sostenibile, ha oggi nelle Marche le “chance” per potersi affermare, se non cala la tensione fin qui prodotta e si prosegue su questa linea di programmazione e risparmio della risorsa. La Regione, gli Enti locali, i soggetti economici debbono impegnarsi per portare avanti queste impostazioni, produrre ulteriori investimenti per la realizzazione di nuovi acquedotti industriali atti a distribuire acque di riuso per cicli produttivi. Alcuni di questi progetti sono stati realizzati ed altri sono finanziati. Investimenti urgenti debbono essere individuati per il risanamento delle falde acquifere inquinate, e in rapporto a ciò bisogna anche riordinare tutta la materia delle captazioni per eliminare il negativo fenomeno dell’impoverimento delle falde. E’ impensabile una gestione corretta della risorsa, orientata al risparmio della stessa, e reperire gli ingenti investimenti necessari agli acquedotti di riuso, se poi non è chiaro e regolamentato il regime di concessione dei pozzi che emungono in falda. A questo proposito la proroga concessa al 20/08/2000 per la denuncia dei pozzi prevista dalla legge 290/99 rappresenta bene la volontà nazionale di incidere sulla programmazione della risorsa. Su questi aspetti rilevanti, anche sotto il profilo economico e produttivo, la Regione, le organizzazioni agricole e quelle industriali, debbono sviluppare il confronto e l’approfondimento. Tali atti non sono a corollario residuale del processo di riordino, ma rappresentano l’aspetto funzionale della tenuta dell’intero disegno. Il pianeta acqua è un pianeta che abbiamo, in questa legislatura, alacremente dissodato; l’impegno successivo sarà di affinare il lavoro proficuo fin qui svolto per recuperare, nel più breve tempo possibile, il divario che ci separa da un corretto uso della risorsa idrica e del territorio, per poterli consegnare ancora utilizzabili alle future generazioni".