Regione Utile  /  Sociale  /  Comunicati

Sociale

Comunicati Stampa

26/02/2018

LA REGIONE STANZIA 120MILA EURO PER LE FAMIGLIE CON PERSONE AFFETTE DA DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

La giunta regionale stanzia 120mila euro per gli interventi relativi al 2018 rivolti alle famiglie con persone affette da disturbi dello spettro autistico. La delibera, approvata questa mattina, contiene anche i criteri per accedere al contributo. La Regione Marche è stata la prima, tra tutte le regioni italiane a dotarsi nel 2014 di una normativa organica sui disturbi dello spettro autistico e a prevedere ogni anno risorse ad hoc. L’intenzione è quella di promuovere la piena integrazione sociale, scolastica e lavorativa di queste persone e di essere di sostegno alle famiglie. L’autismo è infatti una patologia altamente invalidante che determina una alterazione precoce e globale di tutte le funzioni essenziali del processo evolutivo. Le famiglie beneficiarie devono essere residenti o domiciliate nelle Marche e avvalersi dei metodi riabilitativi riconosciuti dall’Istituto superiore della Sanità. La persona affetta dal disturbo deve essere inoltre in possesso della certificazione prevista. Possono beneficiare del contributo anche quei soggetti sotto i 30 mesi con diagnosi di “rischio”. Sono ammesse a contributo le spese per: • Terapia cognitivo comportamentale; • Interventi cognitivo comportamentale • Supervisioni per gli interventi cognitivo comportamentale; • Terapia logopedica • Terapia psicomotoria Le spese dovranno essere state sostenute nel periodo tra 1 giugno 2017 e il 31 marzo 2018 e certificate da documentazione fiscale valida e intestata al beneficiario o ad un familiare. Il contributo verrà concesso a concorrenza del 100% dell’intero importo dichiarato come spesa sostenuta con un tetto massimo per utente pari a 5mila euro. Qualora la spesa ammissibile complessiva fosse superiore allo stanziamento disponibile, le singole quote verranno ripartite proporzionalmente alla disponibilità finanziaria. Il contributo verrà erogato tramite gli enti capofila del ATS (Ambito territoriale sociale).