“Le Marche nell’ultimo anno, pur in un difficile scenario aggravato dal sisma, hanno registrato alcuni segnali di miglioramento che l’amministrazione regionale è intenzionata a cogliere e a sostenere con misure apposite per agganciare il treno della ripresa”.
Così l’assessore al Lavoro, alla Formazione e all’istruzione Loretta Bravi oggi durante la presentazione del Rapporto 2017 dell’Osservatorio regionale del Lavoro.
Segnali positivi vengono dalle stime di Prometeia che vedono per le Marche aumentare Pil e valore aggiunto dello 0,6% nel 2016, seppur con valori leggermente inferiori al dato nazionale, così come la spesa per consumi delle famiglie che è tornata a crescere nelle Marche per il secondo anno consecutivo. L’export cresce del 5,6% rispetto al +1,2% nazionale. Per quanto riguarda i dati amministrativi basati sulle comunicazioni di inizio e cassazioni imprese il saldo è positivo e si attesta a 7mila unità. L’ Istat sul mercato del lavoro invece, segnala che l’occupazione regionale subisce una flessione dello 0,8%, con il tasso di occupazione 16-64 anni stabile al 62%.
“Il quadro economico è sicuramente molto complesso – ha proseguito l’assessore Bravi -, ma i numeri indicano anche che abbiamo la possibilità di tornare a crescere anche in breve tempo e su questo fronte è impegnata l’amministrazione regionale sia in termini di politiche attive che passive. Vorrei che questo fosse il punto da cui partire per un cambio di mentalità e per individuare le giuste strategiche politiche. Dobbiamo guardare alla formazione, alle competenze, ai giovani, al ricambio generazionale e soprattutto al fatto che siamo la Regione più artigiana d’Italia: è una peculiarità che non dobbiamo trasformare in un boomerang ma in una opportunità di crescita. Questa giornata è dunque importante per aprire un dialogo che, al di là dei singoli dati, porti a progetti concreti e innovativi per la ripresa in un mercato del lavoro in costante trasformazione. Nel 2016 abbiamo investito ben 38 milioni di euro del Fondi strutturali FSE in misure e bandi volti al sostegno dell’occupazione e della formazione di personale qualificato in base alle esigenze emerse dai territori. Proseguiremo su questa strada integrando anche i diversi fondi strutturali (FESR; FEASR) per razionalizzare le risorse e finalizzarle alla ripresa del sistema economico marchigiano”.
INTERVENTI DI POLITICA ATTIVA
Tra gli interventi più importanti: il progetto Garanzia Giovani per 7,2 milioni di euro che ha attivato 800 tirocini; una linea di intervento a sostegno della creazione di impresa (6,5 milioni di euro) per cui sono già state presentate 250 domande; l’erogazione di borse lavoro a disoccupati over 30 (4,2 milioni) e una per il finanziamento dei dottorati industriali (1,5 milioni). E’ stato inoltre emanato l’avviso non competitivo finalizzato al finanziamento di progetti di potenziamento degli Ambiti Territoriali Sociali (9,8 milioni) e sono stati pubblicati i bandi per il finanziamento di diverse tipologie di progetti formativi (IFTS, ITS, IeFP), nonché una nuova edizione del progetto regionale English for You, destinato a favorire l’apprendimento della lingua inglese da parte degli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie superiori.
L’OCCUPAZIONE E LA PRIORITÀ PICCOLE IMPRESE
I dati Istat mostrano un aumento del 6,5% le persone in cerca di occupazione che, in complesso, superano le 73mila unità; il tasso di disoccupazione sale dal 10 al 10,6%. I dati amministrativi di fonte Centri per l’Impiego su assunzioni e cessazioni evidenziano dal 2010 al 2014 una perdita di circa 30mila posizioni lavorative (differenza fra assunzioni e cessazioni) di lavoro dipendente nelle Marche, solo per la metà recuperate negli ultimi due anni in cui il saldo assunzioni-cessazioni è di 12mila nel 2015 e di 7mila nel 2016.
LA DISOCCUPAZIONE E LA FORZA LAVORO QUALIFICATA
In base ai dati diffusi dall’Inps, le ore di cassa integrazione totali autorizzate nelle Marche, durante il 2016 sono quasi 32 milioni, un valore del 7,5% inferiore rispetto al 2015, anche se il calo è dovuto interamente al crollo della Cig in deroga (-58,5%), mentre cresce considerevolmente la componente straordinaria (+51%); in Italia la flessione nel 2016 è molto più accentuata e si attesta al -14,8%. L’esplosione della cassa integrazione straordinaria è dovuta soprattutto al settore meccanico. Il 2016 è anche l’anno con il minor ricorso alla
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